“La strada maestra per accorciare le distanze fra la tassazione diseguale sugli stessi redditi da lavoro è l’estensione, anche ai pensionati, del bonus da 80 euro che ricevono i lavoratori dipendenti. Una bella pagina di welfare si è rivelata zoppa di fronte al fatto che solo una parte di cittadini gode degli 80 euro: tutti gli altri, a parità di reddito, e cioè pensionati, imprenditori individuali e soci, ne sono esclusi”. Lo ha dichiarato Giancarlo Pallanti, Presidente di Cna Pensionati, introducendo i lavori del convegno “Vivere appassionatamente” che si è svolto stamattina a Roma, presso la sede della Cna Nazionale.

Pallanti ha insistito sulla necessità di rivalutazione degli assegni di pensione. “Il 44% dei pensionati italiani, 7,4 milioni – ha detto – vive in condizioni di semi povertà con un assegno mensile di 1000 euro. Abbiamo 2,2 milioni di pensioni non superiori al livello minimo, che è di circa 500 euro mensili. Un importo inferiore al 40% del reddito medio nazionale equivalente, e quindi palesemente inadeguato rispetto ai principi contenuti nella Carta Sociale Europea. Infine non va dimenticato – ha concluso Pallanti – il fatto che il potere d’acquisto delle pensioni è diminuito del 33% in 15 anni”.

Pallanti e Menichetti

Pallanti e Menichetti

 

Dopo l’introduzione di Pallanti, si è svolta una tavola rotonda sul tema “Tra generazioni: l’unione crea il lavoro” alla quale hanno partecipato Maria Beatrice Tragni, Segretario Nazionale di Cna Pensionati; Dominga Salerno, Geriatra, membro EIPAHA – European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing della Commissione europea; Alfonso Molina, Professore di Strategie delle Tecnologie all’Università di Edimburgo e direttore scientifico Fondazione Mondo Digitale; Donatella Solda Kutzman, segretaria tecnica MIUR e Diego Ciulli, Senior Policy Analyst Google.

Il convegno è stato concluso da Sergio Silvestrini, Segretario Generale della Cna.