Panettone, pandoro, torrone, pangiallo. Basterebbero questi nomi per evocare la tradizione artigianale della buona tavola di Natale. Ma non sarebbe completa, senza la parte di creatività. Allora ecco le varianti con ogni tipo di glassa, le noci, la cioccolata e il rhum. E le decorazioni con Babbo Natale, renne e albero, insieme alla stella cometa in cioccolata con le nocciole. Com’è la risposta a queste prelibatezze, formaggi e salumi compresi? La segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, Luigia Melaragni, la sintetizza così: “In un clima difficile come quello attuale, il settore dell’alimentare artigianale fortunatamente regge bene”.
Il quadro generale che emerge ascoltando la voce delle imprese è a tratti in chiaroscuro, ma ci sono diversi lati positivi. “Il panettone artigianale sta andando bene – dice Claudio Cavalloro, presidente territoriale di CNA Alimentare -, penso che riusciremo a fare i numeri dello scorso anno. Si spende sempre volentieri sul prodotto artigianale. C’è invece qualche problema sul pane: ci sono infatti panifici che lavorano con bar e ristoranti, che attualmente la sera sono chiusi”.
“Sta andando bene – conferma Ermanno Fiorentini, presidente dell’Associazione Panificatori e Pasticceri, realtà affiliata alla CNA di Viterbo e Civitavecchia – come mi riferiscono anche i colleghi. Quest’anno il prodotto artigianale dunque regge. Non ci possiamo lamentare, sarei un bugiardo se dicessi che va male”. L’appello è all’acquisto del prodotto artigianale vero, “diffidiamo di quello spacciato come tale”.
La CNA continua a puntare forte sulla valorizzazione di questo settore. Secondo Melaragni, infatti, “pur restando le difficoltà legate al calo generale dei consumi e alla crisi, questo Natale conferma la tendenza che si era evidenziata negli anni precedenti: il consumatore continua ad avere attenzione e a riporre fiducia nel prodotto locale e nella sua qualità. È un riscontro importante, che rafforza la nostra posizione rispetto alla necessità di mettere in atto efficaci politiche di sostegno per rilanciare le imprese del settore, tra i punti di forza dello sviluppo del nostro territorio”.
Panettoni ma non solo: c’è anche l’aspetto dei formaggi. Questa la situazione da Formaggi Chiodetti a Civita Castellana, che lavora anche con la grande distribuzione: “Si registra un po’ di contrazione sui regali rispetto agli altri anni, pesano sia la crisi economica che il distanziamento: prima potevamo dedicare più tempo al cliente per accompagnarlo nella scelta. Ma vista la situazione attuale – spiega Giovan Battista Chiodetti – possiamo accontentarci. Paghiamo dazio sulla ristorazione, che incideva per il 30 per cento: sono vendite che mancheranno. Nel male comunque è andata bene: rispetto alle previsioni che avevamo fatto solo qualche mese fa, possiamo ritenerci più che soddisfatti”.
Nel capoluogo, la Piccola Formaggeria Artigiana va a gonfie vele: “Non mi posso lamentare, considerato il periodo attuale. C’è un forte incremento del dettaglio – commenta Marco Borgognoni – ma in generale è tutto il settore dell’alimentare artigianale, secondo me, a tenere. Anzi, forse per alcune attività si può parlare di crescita”.
E sul fronte del salumi? L’Antica Norcineria Morelli ha sedi a Castiglione in Teverina e Bolsena: “Per ora non va male, ma vediamo cosa succederà in questi ultimi giorni, che sono quelli decisivi. Un calo rispetto allo scorso anno c’è, soprattutto sui cesti natalizi e sui ristoranti, però non è così netto”.
A tavola sarà dunque un Natale buonissimo. Perché sia ancora migliore, la CNA invita a sostenere le imprese che lavorano per renderlo tale: quelle artigiane e locali.