“CNA esprime soddisfazione per le previsioni di crescita dell’Italia, accompagnate da un lento ma costante miglioramento dei conti pubblici, evidenziate nel Def 2018 presentato a Palazzo Chigi. Rispetto agli andamenti tendenziali spetta al prossimo governo definire i nuovi obiettivi di politica economica e risolvere il problema dell’Iva.
Continuare a sterilizzare l’Iva, come già avvenuto negli ultimi anni, sarà, infatti, una operazione estremamente costosa, che vale quasi 13 miliardi per il 2019, oltre 19 miliardi per il 2020 e quasi 20 miliardi per il 2021.
Se è vero che l’aumento dell’Iva potrebbe avere effetti depressivi sulla crescita del Pil e soprattutto dei consumi, è certo che per evitare l’attuazione delle cosiddette clausole di salvaguardia si dovranno mettere in atto misure di pari importo sul fronte delle entrate o della spesa pubblica con conseguenze altrettanto pesanti sull’economia del Paese.
Il nuovo governo, quindi, dovrà valutare senza pregiudizi la possibilità di consentire l’aumento dell’Iva e contemporaneamente adottare tutte le misure compensative che consentano di controbilanciarne gli effetti sull’economia, selezionando gli strumenti e gli obiettivi più confacenti all’esigenza primaria di accelerare la crescita del Paese”. Lo si legge in un comunicato della CNA.