E’ stato prorogato al 20 luglio 2020, come è noto, il termine di versamento del saldo 2020 e del primo acconto 2021 ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva, per i contribuenti interessati dall’applicazione degli Indici Sintetici di Affidabilità (Isa) e per i soggetti aderenti al regime forfetario.
Il Dpcm che dispone lo slittamento non permette però agli operatori economici, contrariamente a ciò che si prevedeva, di effettuare i versamenti con la maggiorazione dello 0,4% entro il 20 agosto.
Una scelta incomprensibile, secondo la CNA, che, insieme con le altre associazioni artigiane, chiede al governo un intervento rapido e chiarificatore: “Per la prima volta, da quando, nel 1997, è stata data la facoltà di prolungare i termini tramite Dpcm, non sarebbe riconosciuto l’ulteriore allungamento della scadenza di versamento al 20 agosto. Non utilizzare questa opzione, proprio nell’anno peggiore dal dopoguerra ad oggi in termini di calo del Pil, appare completamente fuori luogo”.