Il prezzo medio del carburante ha raggiunto, nella seconda metà di gennaio, 1,60 euro il litro, con una crescita di 28 centesimi sulla media del 2020. Ai prezzi attuali del gasolio, i costi di gestione di un camion aumentano di 9.300 euro l’anno, pari a un impatto del 7% dei valori indicativi dei costi di esercizio. Il calcolo, lo ha fatto CNA Fita, l’Unione delle imprese di trasporto della CNA, che lancia l’allarme per il peso insostenibile del caro energia sull’autotrasporto merci e rinnova a gran voce la richiesta di riduzione delle imposte sul carburante. “Altrimenti – avverte – rischiamo il fermo di migliaia di veicoli”.
Il caro-carburante è ancora più pesante per i veicoli green. Un camion a metano deve sopportare un rincaro del carburante dell’86,60%, che si traduce in un aumento di spesa di oltre 18mila euro l’anno. “Un paradosso, perché si penalizzano le imprese che hanno effettuato investimenti green”, si osserva. Nelle ultime settimane, il costo medio del metano per autotrazione ha superato 1,81 euro il chilo.
Il tema dei forti rincari nel settore dell’energia è stato posto, di nuovo, ieri dalla CNA. La Confederazione dell’artigianato e della piccola e media impresa ha chiesto al governo di attivare con urgenza un tavolo con la partecipazione dell’intero sistema produttivo, per scongiurare che l’impennata dei prezzi spenga le attività economiche.