“Stop al caro gasolio. Si riprenda il confronto con i rappresentanti dell’autotrasporto, al fine di introdurre meccanismi di regolamentazione volti ad armonizzare tassazione e prezzi rispetto ai valori medi europei”. E’ l’invito che CNA Fita rivolge al nuovo ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, evidenziando che “il prezzo del carburante è un importante banco di prova per capire se siamo davvero in grado di tornare a competere”.

Con il 55,08 per cento di incidenza delle imposte sul gasolio, l’Italia resta saldamente ai vertici della graduatoria dei Paesi europei dove sono più elevati l’imposizione e, di conseguenza, il costo del carburante alla pompa. Il caro tasse (accise più Iva) ci mantiene al terzo posto dopo Gran Bretagna e Svezia. Nazioni come Francia, Spagna, Germania e Olanda si attestano sotto la soglia del 50 per cento, garantendo un prezzo finale molto più competitivo.

Il trasporto professionale sconta questo svantaggio, pagando circa 25 centesimi in più per ogni litro rispetto alla media europea. Tale differenza aumenta drammaticamente se si considera il prezzo praticato nei Paesi dell’Est Europa, che per il cabotaggio sono anche i  più accaniti concorrenti dell’Italia.

CNA Fita si batte da due anni affinché possa essere raggiunto un livello di prezzo in linea con il resto d’Europa e siano così ristabilite condizioni eque e di mercato per l’operatività dell’utenza professionale. In questa direzione, l’associazione ha proposto l’introduzione dell’accisa mobile, misura utile a calmierare il peso della tassazione, la cui escalation è stata vertiginosa negli ultimi due anni.

CNA-FITA