“Anche le imprese artigiane della ristorazione devono essere esonerate dal pagamento della Tosap, l’imposta per l’occupazione di suolo pubblico”. La CNA sollecita governo e Parlamento a modificare l’articolo 181 del decreto Rilancio, che prevede il beneficio fiscale fino al prossimo 31 ottobre soltanto per le attività turistiche e i pubblici esercizi.
Nell’attuale formulazione le imprese artigiane, come, per esempio, pizzerie a taglio, gelaterie e pasticcerie, non sono ammesse all’esonero del pagamento della Tosap. Si crea così, secondo la CNA, una evidente discriminazione nei confronti di attività che sono state fortemente penalizzate dalla crisi epidemiologica.
Le imprese artigiane alimentari che rientrano nel settore della ristorazione con il codice Ateco 56 (“ristoranti e attività di ristorazione mobile”) e che effettuano la vendita dei prodotti con consumo sul posto non possono altresì chiedere l’utilizzo di spazi ulteriori, attigui o dislocati, così da garantire le distanze di sicurezza previste dai protocolli.
“Questa esclusione è incomprensibile – afferma Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia -. Oltretutto, contrasta con i provvedimenti emanati dall’inizio della pandemia, nei quali si è sempre fatto riferimento al settore della ristorazione senza alcuna distinzione tra pubblici esercizi e laboratori artigianali. Si pensi alla possibilità di effettuare consegne di cibi a domicilio concessa, durante il lockdown, sia ai ristoranti e ai bar che alle pasticcerie e ad altre attività artigianali di produzione di alimenti”.
“Le imprese devono poter ripartire tutte insieme. La nostra Confederazione chiede dunque che nell’iter di conversione del decreto anche le attività artigiane della ristorazione che effettuano somministrazione non assistita di alimenti e bevande vengano inserite tra i beneficiari dell’esonero dal pagamento della Tosap e possano chiedere l’uso di spazi ulteriori. In questo modo si darà l’opportunità alle imprese di lavorare al meglio, garantendo il rispetto delle distanze interpersonali, e ai cittadini e ai turisti – conclude Melaragni – di vivere serenamente, con la bella stagione, un momento di svago nel cuore dei nostri splendidi centri”.