“La sforbiciata di 150 milioni di euro prevista nella Legge di Stabilità, rischia di mettere ko i Patronati, soggetti indispensabili per l’accesso gratuito ai diritti in tema di pensioni, invalidità, assistenza”. Così, in una nota, il Patronato della CNA, Epasa, che fornisce numeri precisi: per gli uffici dei Patronati transitano, per esempio, il 96 per cento delle domande di assegno sociale e il 93 di quelle di pensione di anzianità o anticipata.
“Parliamo di un sistema capillare, con sedi decentrate nel territorio. I cittadini si rivolgono a noi per le domande di pensione di vecchiaia, di anzianità, anticipata o supplementare. O di assegno di invalidità, sociale e accompagnamento. O di riconoscimento delle malattie professionali. Dall’inizio dell’anno, gli addetti del nostro Patronato hanno istruito e seguito 3.122 pratiche. Di queste, il 70 per cento riguarda le prestazioni Inps. Per il territorio di nostra competenza, è un numero importante, che rischia di essere azzerato da una spending review poco selettiva”, afferma Bruno Caratelli, direttore di CNA Epasa di Viterbo e Civitavecchia.
“Non chiudiamo certo chiudere le porte al cambiamento. Anzi, abbiamo già proceduto a una riorganizzazione interna che ha determinato risparmi e aumentato l’efficienza. Vogliamo solo continuare a garantire servizi gratuiti ai cittadini, che altrimenti -conclude- dovranno mettersi le mani in tasca e pagare”.