“Sono ancora troppe le imprese escluse dai contributi a fondo perduto con il decreto Sostegni all’esame del Consiglio dei ministri, che, tuttavia, accoglie parzialmente le nostre indicazioni in merito alla necessità di modifica dei meccanismi per erogare gli indennizzi”. Lo dichiara la CNA.
A giudizio della Confederazione, l’aver mantenuto una soglia per poter accedere ai benefici rappresenta una ingiusta discriminazione nei confronti di migliaia di attività economiche che nel 2020 hanno subito pesanti cadute del fatturato pur al di sotto del 30% e non percepiranno alcun ristoro. Anche se l’abbassamento della soglia dal 33% al 30% ha ampliato la platea dei beneficiari di 13 punti al 38% delle imprese con perdita di ricavi.
CNA rinnova pertanto l’invito al governo e al Parlamento affinché sia introdotto un meccanismo di decalage che preveda la progressiva riduzione del contributo in relazione all’andamento del fatturato.
“Valutiamo in modo positivo l’aver abbandonato il riferimento ai codici Ateco. Ciò permetterà a molte imprese di accedere per la prima volta ai ristori, ma anche per questo è fondamentale che i contributi vengano erogati con estrema rapidità”, evidenza la Confederazione, convinta che “il decreto Sostegni non potrà alleviare le enormi difficoltà in cui versano le imprese, schiacciate dalla crisi provocata dalla pandemia”.
CNA confida che, come ha già annunciato il presidente del Consiglio, in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza sia definito un ulteriore scostamento di bilancio.