E’ diventa operativa la prima tranche del “Pacchetto casa”, con la sigla della convenzione tra Cassa depositi e prestiti (CDP) e Associazione bancaria italiana (ABI), per 2 miliardi di euro al sostegno del mercato immobiliare e residenziale, come previsto dalla “Legge IMU”.
Le risorse saranno destinate all’erogazione di mutui con cui le persone fisiche potranno acquistare abitazioni, preferibilmente di classe energetica A, B e C, o effettuare interventi di ristrutturazione con miglioramento dell’efficienza energetica. La priorità all’accesso dei finanziamenti sarà data alle giovani coppie, famiglie numerose e nuclei familiari di cui fa parte almeno un soggetto disabile.
Tra le altre iniziative che la “Legge IMU” ha messo in campo ci sono anche 20 milioni per il 2014 e 2015, al Fondo relativo al DL 112/2008 per consentire l’accesso al credito all’acquisto della prima casa a giovani coppie, nuclei familiari monogenitoriali e under 35 con contratti di lavoro atipico.
Infine,è in arrivo un piano di edilizia pubblicabasato sulla riqualificazione leggera degli alloggi esistenti, sulla realizzazione di nuovi alloggi senza consumo di suolo, su nuovi progetti di social housing e sui voucher affitto.
Collegato Ambiente: fondo per demolire edifici abusivi e green economy
Approvato da Consiglio dei Ministri il Collegato Ambiente al ddl Stabilità 2014.
Demolizione immobili abusivi
Il ddl istituisce un fondo con una dotazione iniziale di 10 milioni di euro per il 2014, che servirà ad anticipare ai Comuni le risorse per abbattere gli immobili realizzati abusivamente. Per quanto riguarda la demolizione, la priorità sarà data ai manufatti situati in aree a rischio idrogeologico elevato o molto elevato. Il Comune che ottiene il finanziamento per la demolizione deve procedere all’abbattimento entro 120 giorni e rivalersi sui responsabili degli abusi facendo pagare loro le somme spese, più rivalutazioni e interessi, che possono così essere restituite al fondo.
Bonus recupero materiali
Il ddl introduce unanuova serie di incentivi, che si sommeranno ai bonus energetici. Con l’obiettivo di creare nuovi mercati nella green economy e rispettare gli impegni sulla raccolta differenziata, presi con l’Unione Europea, il ddl mette a punto un sistema in cui rifiuti urbani, carta, plastica, oggettistica per la casa, pannelli fonoassorbenti, arredamenti per esterni, profilati per prefabbricati, vetro e compost, sono considerati risorse da riciclare per la realizzazione di nuovi prodotti.
I prodotti realizzati con l’apporto di materiali recuperati grazie alla raccolta differenziata potranno essere venduti a prezzi scontati secondo un sistema di incentivi che premierà non solo gli acquirenti, ma anche i produttori e i commercianti.
Appalti verdi
Il Collegato Ambiente introduce un incentivo, pari alla riduzione del 20% della cauzione a corredo dell’offerta e della garanzia di esecuzione prestata dall’aggiudicatario, a favore degli operatori economici che partecipano ad appalti pubblici e sono muniti di registrazione EMAS o di marchio Ecolabel. Tra i criteri ambientali di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa è inserito il possesso di un marchio Ecolabel.
Via, Vas e Aia
Il ddl contiene inoltre l’unificazione dei procedimenti e delle commissioni di Via, Vas e Aia. Quando nella realizzazione di un’opera è richiesta sia la Via, Valutazione di impatto ambientale, sia l’Aia, Autorizzazione integrata ambientale, si procederà con un unico procedimento autorizzativo in grado di analizzare i profili localizzativi, l’impatto ambientale del nuovo progetto e le problematiche connesse alla gestione dell’impianto. Ci sarà inoltre un’unica commissione, ma la specificità delle singole procedure sarà garantita dalla presenza di sottocommissioni.
Sentenza del Consiglio di Stato: assenso al permesso di costruire anche senza piano attuativo
Con la sentenza n. 5251/2013 il Consiglio di Stato ha determinato che: il permesso di costruire può essere rilasciato anche in mancanza di un piano attuativo, quando l’insediamento deve sorgere in un’area già edificata e dotata delle opere di urbanizzazione.
Il CdS ha ricordato che i vincoli strumentali previsti dallo strumento urbanistico generale, in base ai quali l’edificabilità di un’area è subordinata alla formazione di un piano attuativo, normalmente hanno una durata di cinque anni. La decadenza quinquennale è però esclusa se il piano regolatore, in alternativa al piano particolareggiato, prevede la possibilità di ricorrere a strumenti di iniziativa privata, come i piani di lottizzazione, che in alcuni casi costituiscono un rimedio all’inerzia delle Pubbliche Amministrazioni. Allo stesso tempo il CdS ha sottolineato che le previsioni urbanistiche che rinviano ai piani attuativi possono risultare superate e non più vincolanti. È il caso in cui i risultati a cui le previsioni sono volte, come ad esempio la dotazione di infrastrutture in una zona, sono già state raggiunte. Ne consegue che il permesso di costruire può essere rilasciato anche in assenza di un piano attuativo se risulta che il lotto del richiedente è l’unico a non essere stato edificato e che si trova in una zona già edificata e dotata delle opere di urbanizzazione necessarie.
Secondo il Consiglio di Stato, il diniego di un permesso di costruire è quindi illegittimo se fondato sull’assenza del piano attuativo e se il Comune non ha valutato l’effettiva incidenza del nuovo insediamento su un’area che risulta già urbanizzata.