Riaprire in sicurezza le attività dell’area benessere: centri di acconciatura, estetica, tatuaggio e piercing. Se ne è parlato ieri pomeriggio nell’incontro, in videoconferenza, tra l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Paolo Orneli, le associazioni di rappresentanza delle imprese e i sindacati dei lavoratori.
Sul tavolo, le prime indicazioni della Regione, formulate sulla base del Protocollo condiviso per la prevenzione della diffusione del Covid-19, e le proposte delle imprese. CNA ha confermato la richiesta di riapertura dal 18 maggio in totale sicurezza, evidenziando che gli operatori del settore da sempre osservano scrupolosamente le norme igieniche nello svolgimento del loro lavoro, a tutela della salute dei clienti e dei lavoratori dei loro saloni, e sono dunque pronti ad adottare le precauzioni contro il contagio da coronavirus.
“Apprezziamo il metodo del confronto con le associazioni e la volontà della Regione di condividere le linee guida che dovranno assicurare la ripartenza delle attività economiche senza che ciò comprometta i sacrifici finora fatti per proteggere la salute della collettività. La concertazione avviata ieri – dice Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia – è un passo importante. CNA partecipa alla definizione delle misure da applicare, mettendo a disposizione il codice di autoregolamentazione elaborato da CNA Benessere e Sanità. Il documento recepisce il Protocollo nazionale e contiene indicazioni sulle buone pratiche per i saloni. Ci auguriamo che, anche in considerazione degli impegni che gli acconciatori, le estetiste e i tatuatori assumono per garantire la massima sicurezza, il governo consenta il riavvio di queste importanti attività già dal 18”.
“I rappresentanti di CNA hanno sollecitato rapidità nelle decisioni, così da permettere agli imprenditori di organizzarsi per spalancare di nuovo le porte dei loro centri – sottolinea Melaragni -. Rinnoviamo alle imprese il consiglio di evitare di spendere soldi per l’acquisto di dispositivi di protezione e/o per interventi di sanificazione non previsti nei provvedimenti finora emanati”.
CNA è dunque al lavoro per la riapertura. Anche per contrastare il dilagare dell’abusivismo, che rappresenta un pericolo reale per la salute di tutti.