“Abbiamo vinto con le imprese la nostra battaglia. Stanotte la Commissione Bilancio del Senato ha abrogato lo sconto in fattura introdotto dall’articolo 10 del Decreto crescita. La nostra Associazione, inizialmente da sola, ha svolto un’azione pressante nei confronti del Parlamento per la cancellazione di una norma fortemente lesiva degli artigiani e delle piccole imprese, chiedendo anche il sostegno dei parlamentari del territorio; ha presentato ricorso all’Antitrust e alla Commissione Europea; ha lanciato una petizione online. E ha ricevuto l’attenzione del consigliere regionale Enrico Panunzi, che ha depositato sul tema un ordine del giorno in Consiglio.
Finalmente, dopo il riconoscimento, la scorsa settimana, da parte della Commissione Industria del Senato, della correttezza della posizione della CNA, il voto della Commissione Bilancio. Ci aspettiamo ora che nel percorso della Legge di bilancio non si modifichi il testo approvato”. Così la CNA di Viterbo e Civitavecchia, ovviamente molto soddisfatta per il sì all’emendamento della Commissione.
Ricordiamo che la norma prevedeva, per i lavori di efficientamento energetico e di prevenzione antisismica, l’applicazione al cliente di uno sconto in fattura pari all’ammontare dell’incentivo fiscale che l’impresa avrebbe recuperato in cinque anni.
Il meccanismo dello sconto in fattura, la cui abolizione scatterebbe con l’entrata in vigore della Legge di bilancio 2020, ha già prodotto effetti negativi pesanti in settori economici rilevanti, a vantaggio esclusivo di multiutilities ed ex monopolisti del settore dell’energia.
“Naturalmente restiamo vigili, affinché lungo l’iter non vi siano intoppi e gli artigiani e le piccole imprese tornino a lavorare con maggiore serenità”, conclude la CNA.