“L’aumento delle tariffe ancora non c’è, in compenso hanno prorogato le revisioni: come categoria siamo due volte penalizzati”. Pietro Previte, portavoce dei centri di revisione della CNA di Viterbo e Civitavecchia, commenta duramente le due notizie che riguardano il settore.
Questa è la situazione attuale. Le imprese aspettano da tre mesi che diventi operativo il provvedimento approvato a fine 2020, nell’ultima Legge di Bilancio, grazie al quale è stato disposto un adeguamento della tariffa di 9,95 euro per ogni controllo effettuato. Un ritocco atteso da 14 anni. Il problema è che entro 30 giorni il Ministero dei Trasporti, di concerto con il dicastero delle Finanze, avrebbe dovuto emanare il decreto attuativo. Questo, a livello nazionale, ha comportato un mancato introito di oltre 38 milioni di euro dal mese di febbraio per gli oltre 9mila centri di controllo privati.
“Già eravamo messi male prima – dice Previte – ma con l’aumento qualcosa avremmo risolto. Invece, oltre a non avere ancora sbloccato l’adeguamento, il governo ha anche prorogato le revisioni”. La proroga prevede infatti un periodo di 10 mesi, da calcolare a partire dalla data di scadenza, durante i quali si potrà comunque circolare con la revisione scaduta. “Il piccolo vantaggio che avremmo potuto ottenere con l’aumento e con le revisioni non c’è stato. Siamo due volte penalizzati”.
L’adeguamento delle tariffe sarebbe stata una boccata d’ossigeno per la categoria. “Anche perché queste sono ferme da 14 anni. Immaginiamo la stessa cosa in altri settori: qualsiasi lavoro o cosa da comprare con lo stesso prezzo di 14 anni fa, è impensabile. La situazione è veramente spiacevole – conclude Previte – e va sbloccata al più presto”