C’è la concorrenza sleale degli irregolari. Poi ci sono anche dieci anni in cui, sul fronte delle tariffe, non si è mosso nulla. Questo mentre le officine hanno fatto fronte a forti investimenti, anche – ma non solo – per adeguare le attrezzature al nuovo sistema informatico. Per questo la petizione di CNA Autoriparazione – che punta proprio a maggiori controlli e all’adeguamento tariffario – sta ottenendo una valanga di consensi. A livello nazionale e locale. E presto sarà portata all’attenzione del ministero.
C’è soddisfazione e fiducia per il risultato raggiunto. In pochi giorni infatti la petizione ha già raccolto oltre 1.600 adesioni su 8.200 centri di revisione. Anche nella Tuscia viterbese e nel comprensorio di Civitavecchia stanno arrivando molte conferme. Nella provincia di Viterbo i centri di revisione autorizzati sono 42, oltre 15 invece nel secondo caso (6 Civitavecchia, 5 a Ladispoli, altrettanti a Cerveteri, 4 a Bracciano, uno a Santa Marinella e La Tolfa).
Anche da qui sta arrivando il contributo alla petizione. “La categoria – spiegano da CNA Autoriparazione di Viterbo e Civitavecchia – vive sulla propria pelle problemi gravissimi. Vogliamo sottolineare che quando una revisione è fatta a norma di legge e a regola d’arte, il primo a beneficiarne è l’automobilista. Anche sotto il profilo della sicurezza”. In Italia lo scorso anno sono state effettuate 15 milioni di revisioni dalle officine autorizzate per garantire la sicurezza di veicoli e occupanti. Cosa dice la petizione? “Fare una revisione a norma – si legge – significa: rispettare gli standard qualitativi del processo di revisione; garantire operatori qualificati e costantemente aggiornati; garantire locali, attrezzature e tecnologie aggiornati e conformi”.
CNA Autoriparazione chiede un adeguamento della tariffa e un sistema di controllo efficiente ed efficace su tutti gli operatori del settore. E invita tutti i centri di revisione ad aderire, sottoscrivendo la petizione al link http://www.cna.it/petizione-revisioni-auto.