Centomila piccole imprese salvate dalla nuova tagliola sadicamente posta sulla loro strada. Una battaglia, vinta, da incorniciare quella della CNA: con un’accorta e convincente azione di informazione siamo riusciti a sensibilizzare il mondo politico. E, di conseguenza, a ridurre in maniera consistente il numero di piccole imprese costrette all’obbligo di nominare il collegio sindacale, quasi fossero società quotate in Borsa. Sborsando ognuna circa 6mila euro, secondo i calcoli dei nostri esperti, per una spesa complessiva valutata intorno agli 840 milioni di euro. L’ennesimo macigno – un’autentica tassa impropria – sul sistema produttivo. L’ennesimo adempimento burocratico oneroso, vessatorio, inutile.
Nella gabbia dei criteri
La nuova norma, introdotta dal Codice della crisi d’impresa lo scorso 16 marzo, lasciava sbalorditi per la rigidità dei criteri individuati per allargare la platea delle imprese e delle cooperative obbligate a nominare il collegio sindacale. Bastava superare per due anni anche uno solo dei tre criteri seguenti: un organico superiore a nove dipendenti (in precedenza erano 50), un attivo dello stato patrimoniale che travalica i due milioni (prima erano 4,4), ricavi oltre i due milioni (invece di 8,8 milioni).
Un ravvedimento salutare
Per fortuna, c’è stato un ravvedimento davvero salutare per l’imprenditoria che traina il sistema Paese. Grazie a un emendamento provvidenzialmente inserito nel cosiddetto Decreto Sblocca-cantieri. I criteri non sono tornati alle soglie precedenti l’approvazione della nuova norma ma i ritocchi hanno permesso a tante piccole imprese di evitare l’ennesimo salasso da adempimento burocratico. Il numero minimo di dipendenti ora è di venti. I ricavi sono saliti a quattro milioni. E a quattro milioni anche l’attivo dello stato patrimoniale. Una griglia a maglie più larghe che, secondo i nostri calcoli, permetterà a circa 100mila società a responsabilità limitata e cooperative di evitare la costituzione del collegio sindacale. Un obbligo al quale non potranno sottrarsi, però, altre 40mila imprese trattenute nelle maglie della norma novellata, nonostante siano meno fitte di prima.