carrozzeria-cencioniNon si riparte in quarta. Anzi, quella in corso è decisamente una ripresa a metà. Se durante il lockdown si è registrato un meno 70 per cento, adesso siamo ancora a meno 30. Autofficine, centri di revisione, meccatronici: secondo le imprese CNA c’è un minimo comune denominatore che è come un freno a mano tirato. Quale? “Si fanno solo riparazioni indispensabili”. Ma da qualcuno arrivano anche segnali di speranza.

Situazioni diverse, quelle del settore, ma con alcuni elementi costanti. “Noi – dicono dalla Carrozzeria Fiorillo di Viterbo – abbiamo avuto vari step. A marzo abbiamo perso l’80 per cento del lavoro. E per fortuna avevamo dentro macchine in riparazione, altrimenti sarebbe andata peggio. Ad aprile qualcosa si è mosso perché ci siamo inventati la pubblicità per prendere le auto a casa, ripararle e riconsegnarle: così siamo passati a meno 60. A giugno una piccola ripresa, ma ad oggi ci manca ancora un 30 per cento”. I motivi? “Credo – parla Maurizio Fiorillo – per la paura di quanto può ancora succedere. Non c’è sicurezza né economica né per la salute. Chi ha pochi soldi se li tiene. Facciamo tagliandi e riparazioni indispensabili, ma molti interventi, come quelli sulle strusciature, sono fermi”.

Dal capoluogo si passa a Canino: anche per la Carrozzeria Maceroni la ripresa non c’è. “Per quanto ci riguarda – afferma Domenico Maceroni – è rimasto tutto com’era: poco lavoro c’era prima e poco ce n’è adesso. Non é né aumentato né diminuito: tra lockdown e adesso non è stato fatto alcun passo avanti. La gente non ha soldi e quindi non porta le auto a riparare. Rispetto a prima del Covid siamo a meno 30 per cento”.

Si torna a Viterbo con l’Autofficina Cencioni, che è anche centro di revisione. “Ho ancora un operaio in cassa integrazione – spiega Federico Cencioni – e in generale non ho ripreso come avrei dovuto. Fortunatamente ho qualche flotta, anche nel momento del Covid quindi abbiamo lavoricchiato. Ma solo ora il privato sembra si stia muovendo, anche se non siamo proprio al 100 per cento”. In pieno coronavirus la perdita sul privato è stata intorno al 70 per cento, “mentre adesso siamo a circa meno 30”. La maggiore difficoltà? “Far venire i clienti. Facciamo qualche cambio di batteria per le auto ferme, si tende però a non spendere. Molti non vanno in ferie e quindi neanche preparano l’auto. I chilometri non vengono fatti e di conseguenza non c’è manutenzione”.

A pesare sull’attività dei centri di revisione, c’è lo slittamento al 31 ottobre 2020 della revisione dei veicoli da sottoporre a verifica entro il prossimo 31 luglio. A questa proroga introdotta dal Cura Italia potrebbe ora aggiungersi quella prevista dal Regolamento UE che consente agli Stati membri di prorogare di sette mesi la revisione dei veicoli. Un rischio da scongiurare, secondo la CNA, che ha infatti chiesto ai ministri competenti di non applicare il Regolamento.

“La ripartenza non è ottima, il personale è in cassa integrazione”: spostandosi a Civitavecchia il discorso non cambia. A parlare è Valentina De Amicis di Siad Car&Boat. “Abbiamo avuto anche i controlli, fortunatamente è andato tutto bene. Lavoriamo con le flotte, come Enel e Acea, e ci salviamo con quelle perché hanno bisogno dell’assistenza, ma c’è da dire che sono dimezzate perché molti lavoravano da casa”. Sul fronte dei privati, al contrario, “si lavora pochissimo: chiamano molto per le richieste di preventivi. Va bene la ricarica dell’aria condizionata, grazie anche alle nostre campagne sui social, ma se subentra una lavorazione un po’ più importante i clienti rifiutano, preferiscono aspettare a spendere, dicono magari facciamo tra qualche mese”. Riassumendo: “La perdita è di circa il 40 per cento”.

Alla fine la nota positiva. L’Autocarrozzeria dell’Arte di Viterbo è l’eccezione. “Siamo ripartiti alla grande, tutto bene. Purtroppo – commenta Massimo Ragonesi – c’è stato quel periodo di fermo ma adesso il lavoro è ricominciato come prima. Abbiamo ripreso tutto al 100 per cento senza difficoltà. Grazie a Dio lavoriamo a pieno ritmo”.

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