La relazione dell’Organizzazione mondiale della Sanità su eventuali rischi per la salute provenienti dal consumo di carne è diventata un vero e proprio caso, soprattutto dopo che – da quanto emerge da uno studio del Journal of clinical epidemiology – il 55% delle raccomandazioni Oms sono basate su studi di livello “basso” o “molto basso”. Tanto che ora il Parlamento europeo chiede conto di quanto scritto e diffuso. E chiama in causa l’Oms affinché spieghi pubblicamente l’origine dei dati diffusi e i parametri usati. Gli stessi che non sono stati forniti ai governi, anzi, che potranno essere forniti solo dopo un anno.
Giovanni La Via, presidente della Commissione Sanità pubblica e Sicurezza Alimentare del Parlamento europeo definisce i dati “fantasiosi”. In sostanza i dati di “rischio cancro” diffusi dall’OMS sarebbero basati su un consumo di carne che non corrisponde a quello reale.
A questo proposito alleghiamo alcuni autorevoli interventi:
Il parere del professor Giorgio Calabrese
Prof. Fabrizio Gianfrate Economia Sanitaria
http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=32918&fr=n
Il professor Giovanni Scapagnini, neuro-scienziato socio fondatore della Sinut e uno dei direttori dell`International Council of Genetics
http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=32940&fr=n
Francesco Cipriani, Direttore generale dell’Agenzia regionale di sanità della Toscana
http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=32927&fr=n