“Confermare, con la stessa aliquota del 65 per cento, il bonus fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici, anche per evitare di alimentare il circuito del sommerso e del nero. Snellire le pratiche burocratiche che permettono di ottenere questa agevolazione. Stabilizzare le norme tecniche attuali per garantire la necessaria certezza agli imprenditori intenzionati a investire”. La richiesta è stata indirizzata al governo da CNA Produzione, in occasione della presentazione del primo rapporto congiunturale previsionale 2017 sul mercato dei serramenti in Italia (curato dal Cresme).
Nel nostro Paese sono installate 216 milioni di finestre, di cui 208 -sottolinea il rapporto – in edifici totalmente o prevalentemente a uso residenziale. Ben 73 milioni sono precedenti il 1960. Un patrimonio vecchio che ha bisogno di essere rinnovato. I serramentisti puntano dunque a un complesso di norme tecniche “che dia valore anche ad altri aspetti del serramento, come l’antisfondamento, e permetta di valorizzare le competenze dei nostri artigiani al momento della produzione e della posa in opera, perché anche un serramento buono non funziona se non è montato nel modo giusto”.
Certamente il sistema degli incentivi ha determinato, negli ultimi anni, effetti positivi nel mercato delle costruzioni e nei settori a questo collegati, come, appunto, quello dei serramenti. Ecco la necessità, per la CNA, di una stabilizzazione del bonus per l’efficienza energetica.