È iniziato l’iter del disegno di legge di Bilancio 2022. Grande attenzione è puntata sui bonus riferiti alla casa. Vediamo, in sintesi, cosa prevede il testo presentato, che naturalmente potrà essere modificato in sede parlamentare, anche sulla base del confronto con le forze sociali. CNA ha già pronte proposte di modifica a favore delle imprese.
Il Superbonus 110% è esteso al 2023 per i condomini e gli IACP, con riduzione al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Per le altre abitazioni, l’incentivo al 110% è esteso per il secondo semestre del 2022 per le abitazioni principali di persone fisiche con la previsione di un tetto Isee.
Gli incentivi per le facciate sono confermati nel 2022, con una percentuale agevolata che però scende al 60%.
Prorogati a tutto il 2024 l’Ecobonus ordinario rafforzato (detrazioni del 50% o del 65%, in base alla tipologia di intervento) e quello per le opere su parti comuni degli edifici condominiali (detrazioni del 70-75% ovvero dell’80-85%, se finalizzate alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica di immobili ubicati nelle zone sismiche 1, 2 e 3).
Stesso prolungamento temporale per il Sismabonus, così come per la detrazione potenziata al 50%, su una spesa massima di 98mila euro, riguardante gli interventi di recupero del patrimonio edilizio.
Resta altresì il Bonus verde: ci riferiamo alla detrazione del 36% delle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e pozzi oppure per la creazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Proroga al 2024 anche del Bonus mobili, anche se ci sono novità per la detrazione del 50% a favore di chi compra mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo di immobili la cui ristrutturazione sia iniziata dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto, a partire dalla riduzione della spesa massima agevolabile.
Per tutti i bonus è confermata la cessione del credito, che nelle prime versioni del disegno di legge era limitata al Superbonus 110%, escludendo gli altri incentivi. CNA si è impegnata e ha lavorato su più fronti per mantenere la misura su tutti i bonus nella logica che certezza e stabilità nel tempo delle norme sono un requisito fondamentale per la loro efficacia e garantire continuità in economia e continuità negli investimenti.
Per lo sconto in fattura e la cessione del credito valgono comunque le disposizioni entrate in vigore lo scorso 12 novembre (decreto legge Controlli): nel caso di lavori diversi da quelli cui è applicabile il Superbonus 110%, occorre richiedere sia il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione attestante la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione, sia l’asseverazione, da parte di tecnici abilitati, della congruità delle spese sostenute.
CNA si è attivata per richiedere chiarimenti e modifiche. La nostra Confederazione continuerà altresì a impegnarsi, durante l’iter parlamentare del disegno di legge di bilancio, in modo da eliminare alcune criticità che riguardano i bonus per l’edilizia, a partire dal tetto Isee per il Superbonus 110% sulle unità immobiliari funzionalmente indipendenti, e per il ritorno al 90% della detrazione per il bonus facciate.