“Il potenziamento al 110 per cento degli incentivi fiscali per i lavori di efficientamento energetico e per l’edilizia sostenibile può generare una scossa positiva all’economia”. CNA apprezza che il decreto Rilancio abbia rafforzato lo strumento dell’ecobonus e introdotto, finalmente, la possibilità di trasformare le detrazioni in crediti fiscali cedibili anche a banche e intermediari finanziari. Tanto che nei giorni scorsi, presentando il pacchetto di proposte per il miglioramento del decreto, CNA ha espresso l’auspicio che il contributo venga esteso alle seconde case e agli immobili strumentali.
C’è tuttavia rammarico per la conferma dello sconto in fattura, che trasferisce alle imprese, in modo assolutamente ingiustificato, l’onere di anticipare il contributo statale riconosciuto al committente. “Non cambia la nostra posizione sullo sconto in fattura. Si tratta – dice Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia – di una evidente penalizzazione nei confronti delle imprese più piccole, come ha riconosciuto in più circostanze la stessa Autorità garante del mercato e della concorrenza”. E la possibilità di cessione del credito a intermediari finanziari compensa solo in parte l’evidente svantaggio competitivo e limitatamente alle detrazioni al 110 per cento.
Ecco dunque la richiesta della CNA: “È necessario che il Parlamento abroghi lo sconto in fattura almeno per gli interventi con incentivi fiscali nel limite del 50 e del 65 per cento, che rappresentano circa i due terzi del mercato della ristrutturazione edilizia, o in alternativa elevi del 10 per cento le detrazioni che non rientrano nel superbonus al 110 per cento, per consentire alle imprese di recuperare in parte i costi per la cessione del credito”.
L’efficacia delle nuove misure rimane comunque subordinata alla semplicità e alla velocità del processo necessario a certificare la legittimità dei crediti di imposta e a gestirne la cessione, secondo l’Associazione di rappresentanza dell’artigianato e della piccola e media impresa. Serviranno perciò disponibilità e piena collaborazione da parte del sistema bancario, per sviluppare al massimo il potenziale dell’ecobonus e del sismabonus come volano per la ripresa dell’economia.