L’autotrasporto, quanto il Paese, ha più che mai necessità di forze dell’ordine capaci di prevenire, controllare, contrastare un’illegalità diffusa. C’è bisogno di ordine. In una crisi economica sempre più dura e profonda l’esigenza di un presidio concreto alla legalità passa inevitabilmente per un sostegno vero e tangibile, economico ma non solo, a chi come Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, ecc. ogni giorno ne impatta tutte le negatività e le tensioni.
Il futuro di molte imprese oneste e produttive, nel trasporto merci e persone in conto terzi, è legato all’affermazione della legalità e alla garanzia di un mercato equo attraverso la capacità di contrastare l’abusivismo latente, le infiltrazioni malavitose, le distorsioni del mercato con l’uso scorretto del cabotaggio e delle normative sul lavoro. Tutto ciò è possibile solo se dotati di strumenti, risorse economiche e umane, adeguati.
Per questo CNA-Fita – l’associazione artigiana del trasporto merci e persone che raggruppa oltre 30.000 imprese – da tempo richiede al Governo un impegno tangibile che deve poter contare anche e soprattutto di forze di polizia realmente in grado di poter svolgere le proprie mansioni. Includere questa categoria nella generalizzata spending review del pubblico impiego rappresenterebbe un errore politico imperdonabile.