La pensione non è più una chimera per chi ha versato pochi contributi. Lo stabilisce la legge Fornero nota ai più come arcigna e dalle maglie strettissime. La norma, invece, consente l’accesso alla pensione di vecchiaia con requisiti davvero basici a vantaggio di molte persone che hanno maturato pochi contributi o, magari per chi, dopo la prima pensione hanno continuato a lavorare.
I requisiti
Il calcolo della pensione e l’accesso ad essa necessita sempre dell’aiuto di esperti, come ad esempio gli operatori di Patronato, proprio a causa della complessità delle norme e dei requisiti necessari. In questo caso si tratta di una pensione di vecchiaia, che potremmo chiamare di vecchiaiabis, proprio perché vi si accede con requisiti piuttosto semplici e può essere richiesta anche come seconda pensione. Occorre, appunto, per l’anno 2020 avere 71 anni e aver maturato 5 anni di contributi legati a lavoro effettivo. Sono quindi esclusi dal calcolo i contributi figurativi che sono versati durante la disoccupazione, la maternità, la malattia. Il vero spartiacque è l’anno 1995 e l’entrata in vigore della riforma Dini con la quale è stato introdotto il calcolo contributivo. I 5 anni debbono essere maturati nel contributivo puro, quindi a partire dal primo gennaio 1996. Non ci sono requisiti di reddito e soglie minime.
Chi può accedere a questa pensione
Possono accedere a questa pensione, ad esempio, i lavoratori dipendenti del pubblico e del privato che dopo la pensione principale abbiano lavorato, magari nell’attività di famiglia, o si siano impegnati in un secondo lavoro, ad esempio saltuario. I lavoratori autonomi come gli artigiani, in più, possono usufruire anche di un secondo strumento che è quello del supplemento di pensione. Il supplemento di pensione, però, si può chiedere dopo 5 anni dalla data di decorrenza del trattamento pensionistico o del precedente supplemento. Oppure, per una sola volta, dopo due anni dalla decorrenza della pensione o del precedente supplemento, a condizione che sia stata compiuta l’età pensionabile prevista per la pensione di vecchiaia nella gestione interessata.
Autonomi con carriere discontinue
Questa modalità di accesso potrebbe interessare proprio questa categoria. A partire dal 1996 è stata attivata la gestione separata con versamenti legati ai contratti di collaborazione. Molte persone con carriere frammentate o persone che sono entrare nel mondo del lavoro dopo i 50 anni (donne con i figli grandi ad esempio), ma che non hanno raggiunto i requisiti per la pensione di vecchiaia, potrebbero usufruire ora di questa possibilità. Il fatto che non ci siano requisiti familiari patrimoniali è importante e impedisce di sovrapporre questo tipo di pensione a quella di natura sociale.
L’aiuto del Patronato
Per sapere se si ha diritto di accedere alla pensione o se si hanno i margini per aggiungere alla propria pensione una suppletiva ovvero questa tipologia dei 71 anni + 5 di contributi è bene affidarsi alle mani di un esperto. Sul sito di Epasa-Itaco è possibile trovare la sede più vicina. Affidandosi nelle mani di esperti chiunque può fare il punto sulla sua situazione previdenziale e magari scoprire che può arrotondare i propri introiti con un nuovo assegno pensionistico oppure scoprire che anche con pochi anni di contributi si può avere diritto alla pensione.
Info: Patronato Epasa – Itaco. Telefono 0761.229253. E-mail: viterbo@epasa-itaco.it.