La notizia dell’arresto di Vincenzo Ercolano proprietario della Geotrans, e di altri soggetti di spicco operanti nell’autotrasporto, tra i quali anche Francesco Caruso, nell’ambito dell’indagine Caronte che di fatto azzera la “cupola” degli autotrasportatori, mostra la più pericolosa anima imprenditoriale delle organizzazioni malavitose che nei trasporti e nella logistica rappresentano un presidio saldo e strategico.
CNA-Fita, insieme al Corriere dei Trasporti, ha denunciato proprio questi casi già a partire dal 2012 con il forum “Perché Tacere?” e così pure il settimanale con numerose inchieste che hanno svelato anzi tempo l’intreccio interessato delle mafie, con l’autotrasporto e la sua rappresentanza d’impresa, per accaparrarsi ingenti finanziamenti pubblici attraverso le strutture di servizio (traghetti-ecobonus) e per condizionare il mercato.
“In tutto questo tempo – ha dichiarato Cinzia Franchini, presidente nazionale della CNA-Fita – mantenendo alta e vigile l’attenzione e la denuncia su simili eventi, anche all’interno della mia stessa associazione, abbiamo ricevuto attacchi continui, più o meno palesi, ma tutti tesi a mantenere sotto traccia e minimizzare quanto andavamo sostenendo con crescente preoccupazione. Non sono mancate – prosegue la Franchini – le diffide, le querele, le lettere anonime, finanche le azioni di vero e proprio ostracismo per delegittimare chi, con coraggio, ha deciso di non tacere. Oggi grazie alla preziosa azione d’investigazione portata avanti dal procuratore Salvi di Catania, e da tutti i suoi collaboratori, anche la nostra denuncia viene finalmente valorizzata e la Giustizia avrà modo di ristabilire la verità oggettiva dei fatti”.
CNA-Fita chiede al Ministero dei Trasporti di bloccare da subito i fondi pubblici, dall’ecobonus, ai rimborsi pedaggi, alla formazione, alle imprese colpite da interdittive e domanda che quei fondi vengano indirizzati alle imprese sane.