“Il nuovo Codice degli appalti, va detto senza riserve, presenta molti aspetti positivi. Anche se non dissolve una serie di preoccupazioni che abbiamo avuto modo di far presente ai decisori politici. La riforma compie significativi passi a favore degli artigiani e delle piccole imprese. Mi riferisco, in particolare, all’obbligo della suddivisione in lotti delle gare d’appalto, all’aumento del numero di operatori economici invitati alle procedure negoziate, al limite del 30 per cento della quota che può essere oggetto di subappalto, al pagamento diretto da parte della stazione appaltante dei subappaltatori nel caso siano micro e piccole imprese. Accanto a ciò registriamo alcune occasioni non realizzate. E’ il caso del mancato innalzamento della soglia per l’iscrizione obbligatoria alla Soa e alla mancata eliminazione dell’obbligo di verifica dell’incidenza della mano d’opera nel Durc”. Lo ha affermato il presidente nazionale della CNA, Daniele Vaccarino, intervenendo alla tavola rotonda che si è svolta questa mattina a Genova su “Il nuovo Codice degli appalti – Quale accesso per le piccole e medie imprese al mercato degli appalti pubblici e delle concessioni?”.
“Ora, però, è necessario attendere gli interventi, i decreti, le linee guida cui è demandata la significativa parte attuativa della riforma. Una fase – ha sottolineato – nella quale è importante un effettivo coinvolgimento delle associazioni delle piccole imprese. Auspichiamo uno sforzo, un colpo d’ala, per garantire al mercato maggiore trasparenza. Una trasparenza indispensabile per evitare l’inquinamento da corruzione. Una trasparenza che possa contribuire a far diventare la Pubblica amministrazione, in particolare nei rapporti con le imprese, quella casa di vetro che tutti sogniamo, unica ricetta – ha concluso Vaccarino – per allontanare finalmente la corruzione che fa male alla concorrenza e alla qualità delle opere e degli approvvigionamenti pubblici”.