La CNA ribadisce la necessità che la disciplina attuativa del nuovo Codice degli appalti pubblici confermi i principi di semplificazione e trasparenza di un mercato fondamentale per le imprese.
Anche grazie al lavoro del Parlamento, la Legge Delega ha recepito alcuni importanti criteri volti a favorire l’accesso agli appalti da parte delle micro e piccole imprese che, è bene ricordarlo, rappresentano oltre il 99% delle imprese e partecipano in maniera diretta solo al 13% agli appalti pubblici.
Non possiamo, pertanto, permetterci il rischio di depotenziare l’impianto della delega nell’ attuale fase di elaborazione delle Linee Guida e dei Decreti ministeriali attuativi. Il confronto sui contenuti di questi provvedimenti deve vedere un coinvolgimento diretto delle rappresentanze delle piccole imprese, al fine di evitare scelte non in linea con i principi contenuti nella delega che ne snaturerebbero la portata riformatrice. Confronto che consentirebbe di calibrare in modo più opportuno alcuni aspetti non secondari per una reale efficacia della riforma. In particolare, a titolo esemplificativo, la revisione del sistema di qualificazione, ponendo l’accento sul possesso dei requisiti organizzativi, l’individuazione di parametri appropriati per la definizione del rating di impresa, al fine di non penalizzare ingiustamente le imprese di minori dimensioni, e una maggiore semplificazione nella disciplina dell’offerta economicamente più vantaggiosa, in modo da eliminare ostacoli insormontabili per le piccole imprese.
La CNA chiede che il Ministro convochi al più presto un tavolo istituzionale, alla presenza di tutte le Organizzazioni di rappresentanza delle imprese, per completare la disciplina degli appalti in modo corretto e coerente nonché per monitorarne l’attuazione in ogni sua fase, così da superare criticità che potrebbero compromettere il regolare funzionamento di un mercato vitale per la nostra economia.