senza glutineÈ divenuto applicabile in tutti gli Stati membri Ue dal 20 luglio 2016, il regolamento 609/2013 con il quale sono stati estromessi gli alimenti senza glutine dalla categoria legislativa dei così detti dietetici. Il regolamento ha abrogato la parola “dietetico”, che è stata sostituita dal termine “specificamente formulato per celiaci” (oppure “specificamente formulato per persone intolleranti al glutine”), sempre solo come diciture accessorie (e volontarie) rispetto al termine “senza glutine” o al termine “con contenuto di glutine molto basso”.

I termini “specificamente formulato per” potranno essere impiegati, come era per la parola “dietetico”, esclusivamente per gli alimenti sostitutivi, dove cioè siano tradizionalmente presenti ingredienti a base di glutine (come pasta, pane, ecc.) che siano stati sostituiti con altri senza glutine oppure siano stati deglutinati.

In quest’ultimo caso (ingredienti “deglutinati”) è possibile per l’alimento contenere glutine fino ad una concentrazione di 100 mg su Kg (100 ppm). In questo caso, il prodotto dovrà essere etichettato “con contenuto di glutine molto basso”. Se, invece, il produttore riesce a garantire la soglia dei 20 ppm, può etichettare il prodotto come “senza glutine”.

Le istituzioni italiane (Ministero della Salute e Conferenza Stato-Regioni) sono state impegnate nell’adeguamento del sistema normativo italiano dedicato ai prodotti per celiaci sulla base del nuovo quadro normativo europeo. È stato così pubblicato il Decreto del Ministero della Salute del 17 maggio 2016 “Assistenza sanitaria integrativa per i prodotti inclusi nel campo di applicazione del regolamento (UE) 609/2013 e per i prodotti alimentari destinati ai celiaci e modifiche al decreto 8 giugno 2001”.

Il decreto adotta le nuove diciture introdotte dall’Europa “senza glutine, specificamente formulato per celiaci” o “senza glutine, specificamente formulato per persone intolleranti al glutine”, che consentono a partire dal 20 Luglio agli alimenti senza glutine destinati ai celiaci di accedere al Registro Nazionale degli Alimenti erogabili.