“Sentiamo la responsabilità di aver plasmato qualcosa di importante e che andava trattata con molta sensibilità”. Due opere di alto artigianato per il Giubileo, con le decorazioni in metallo nate dai chiodi dei barconi naufragati a Lampedusa. Finiranno una nelle mani del vescovo Orazio Francesco Piazza, il 29 dicembre, in occasione dell’apertura dell’anno santo; l’altra verrà invece donata a Papa Francesco. A realizzarli sono stati Alessio Gismondi, titolare di Codice a Barre a Civitavecchia, artigiano della lavorazione del legno e presidente della Cna di Viterbo e Civitavecchia, e Marco Bracci di Esclusivi Ferri Forgiati, di Civita Castellana, presidente del mestiere Lavorazione artistica del ferro, sempre della Cna di Viterbo e Civitavecchia.
Il bordone è un bastone utilizzato dai pellegrini, che una volta consegnato al vescovo Piazza diventerà un pastorale. Diversa l’opera che sarà invece donata a Francesco, si tratta infatti di una ferula, ovvero il pastorale che il Papa porta durante le celebrazioni.
Le due opere sono state presentate a palazzo dei Priori insieme alla sindaca Chiara Frontini, alla consigliera Alessandra Croci e a don Massimiliano Balsi nell’ambito delle iniziative per il Giubileo.
“Abbiamo cercato di fare le cose nel miglior modo possibile – dicono Gismondi e Bracci – basandoci anche sul territorio. È stato utilizzato infatti un castagno dei Cimini, cercato sul posto e lavorato in maniera sapiente dalle mani artigiane”.
Per le parti in ferro sono stati utilizzati i chiodi dei barconi con cui i migranti hanno naufragato sulle coste di Lampedusa. “Il messaggio è dunque molto forte, molto potente. Di solido per realizzare le decorazioni vengono usati in metalli preziosi – concludono Gismondi e Bracci – in questo caso invece siamo in una situazione completamente diversa, che abbiamo trattato con tutta la delicatezza possibile”.