Il gasolio più caro d’Europa è in Italia. Aumentare le accise o procedere dunque al tiraggio dei fondi per il rimborso delle stesse? La CNA-Fita e gli autotrasportatori rispondono no, grazie. Anzi, di più: sul tema c’è tolleranza zero, si può arrivare anche al fermo nazionale dei servizi.
“Il Governo deve capire che sul gasolio – dice il presidente Cinzia Franchini – la categoria non può concedere alcunché e che se non si daranno rassicurazioni valide il fermo diventerà la naturale conclusione. Non si potrà dire che non l’avevamo detto e per questo lo ribadiamo con forza: sul gasolio e sul rimborso accise tolleranza zero. Su tutto il resto siamo disponibili al dialogo, fermo restando che anche sui fondi destinati alla categoria vi sono dei punti fermi come i rimborsi forfettari, quelli Inail e quelli del Sistema sanitario nazionale. Tutti fondi che arrivano alle imprese direttamente, senza filtri, e senza dover attendere anni”.
Unatras (cui aderisce CNA-Fita) e Anita nei giorni scorsi intanto hanno incontrato il sottosegretario Rocco Girlanda: okay agli impegni del governo, ma se non si definisce la questione che riguarda le accise anche loro hanno sottolineato che un nuovo fermo nazionale sarà inevitabile. L’incontro ha comunque portato alcune novità. Sul Sistri ad esempio è quasi certo il posticipo di 10 mesi dell’applicazione delle sanzioni, mentre più in generale per l’autotrasporto sarà a disposizione uno stanziamento di 330 milioni di euro.