Viterbo è “città di antica ed affermata produzione ceramica”. Lo ha decretato il Consiglio Nazionale Ceramico, che, riunitosi presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, ha approvato la richiesta di riconoscimento presentata dal Comune di Viterbo. E nella sala consiliare di Palazzo dei Priori, il sindaco, Leonardo Michelini, affiancato dagli assessori Sonia Perà e Antonio Delli Iaconi, ha voluto condividere l’emozione per il risultato raggiunto, nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, Daniela Lai, ceramista e portavoce dei Ceramisti CNA del Lazio, Mario Brutti, presidente della Fondazione Carivit, e Cristina Bugiotti, presidente della Cooperativa Girolamo Fabrizio, società cui è affidata la gestione dei servizi culturali e didattici del Museo della Ceramica della Tuscia.
“Questa città deve credere di più nelle proprie forze. Stavolta ce l’abbiamo fatta proprio perché abbiamo creduto nella forza della storia di una straordinaria tradizione artigianale e abbiamo lavorato unendo le capacità di tutti i soggetti della filiera. Si rafforza così il processo di riposizionamento di Viterbo in termini di interesse, di attrattività, di sviluppo”, ha sottolineato il sindaco, ringraziando la CNA, che ha proposto al Comune di avanzare la candidatura del capoluogo a “città della ceramica” e, con la Cooperativa Girolamo Fabrizio, ha collaborato nella preparazione dei dossier ((uno storico – culturale, l’altro economico – produttivo) valutati dal Consiglio Ceramico.
“Siamo orgogliosi di aver contribuito, anche con il valido apporto di CNA Artistico e Tradizionale nazionale, a questo risultato, che dà valore a un grande patrimonio storico e culturale e premia il lavoro di tanti artigiani e artisti della ceramica, ma che apre nuove opportunità per il futuro”, ha osservato la segretaria della CNA, riferendosi soprattutto all’impulso che l’ingresso di Viterbo nell’Associazione Italiana Città della Ceramica potrà dare alla costruzione di relazioni con le esperienze di altre città di antica tradizione ceramica sia italiane che europee.
Felice Daniela Lai. Ha parlato della “magia” che si compie nella lavorazione della ceramica e ha aggiunto: “Le generazioni di ceramisti succedutesi nei secoli, hanno lasciato un segno indelebile a Viterbo. Tocca a noi, adesso, arricchire il patrimonio che ci è stato tramandato e, a nostra volta, lasciare un bel segno”.
Partner fondamentale, la Fondazione Carivit, che nel 1996 ha istituito il Museo della Ceramica della Tuscia. “Quando i dossier sono fatti bene, il risultato arriva”, ha esordito, soddisfatto, Brutti. “Finora – ha proseguito -siamo stati custodi della ceramica viterbese. Oggi siamo molto contenti per il riconoscimento e pronti a partecipare alle future iniziative”.
Sull’importanza della tradizione ceramica è intervenuta Bugiotti. “Il Museo conserva testimonianze notevoli della ceramica medioevale, ma le origini della tradizione ceramica nella Tuscia Viterbese risalgono al periodo etrusco. Ci auguriamo uno sviluppo delle attività di studio e di ricerca, così come della promozione della conoscenza della storia della ceramica”.
L’assessora allo Sviluppo ne è convinta: “Questo riconoscimento esalta il valore dell’artigianato di qualità ed è motore di azioni volte allo sviluppo”.
Viterbo è la seconda città del Lazio ad avere ottenuto il riconoscimento dopo Civita Castellana.