Riconoscimento delle socio-estetiste, se ne discute il 10 ottobre a Bologna. Chi sono? Si tratta di estetiste che si offrono spontaneamente e volontariamente per erogare prestazioni di estetica a persone svantaggiate, spesso coinvolte in procedure sanitarie di contrasto a malattie oncologiche.
Un’attività che svolgiamo trova riconoscimento anche nel personale medico e sanitario dei reparti e delle cliniche presso le quali svolgono attività di estetica queste colleghe.
Erogare prestazioni di estetica su queste persone significa avere un bagaglio culturale e professionale aggiuntivo, saper valutare e scegliere procedure e sostanze cosmetiche adeguate in una relazione con l’utente più intensa e complessa da gestire; insomma, occorre una formazione aggiuntiva.
Ora, è giunto il momento di riconoscere questo fenomeno dando un inquadramento effettivo alla “socio-estetista” istituendo una specifica qualifica professionale a garanzia degli utenti ed a tutela degli operatori, in un quadro che faccia chiarezza circa gli ambienti in cui opera la socio-estetista, gli atti professionali che applica e le modalità di relazione con gli ambienti sanitari e socio-sanitari per il bene di una miriade di pazienti.