“La Cna conferma il giudizio positivo sulle linee che hanno informato l’importante riforma della nuova disciplina dei contratti pubblici. Il suo impatto sul mercato degli appalti presenta però, a nostro avviso, luci e ombre. Da una parte assistiamo a fenomeni estremamente positivi, con stazioni appaltanti che tornano a utilizzare forme a evidenza pubblica per l’aggiudicazione di lavori, servizi e forniture, dall’altra, non per carenze attribuibili all’impianto della riforma, ci troviamo di fronte a palesi difficoltà di adattamento da parte di altre stazioni appaltanti, con forti rallentamenti nell’emanazione dei bandi”. E’ la posizione della Cna illustrata nel pomeriggio di ieri ai componenti delle commissioni congiunte Lavori pubblici del Senato e Ambiente della Camera.
“E’ necessario – ha sottolineato la Cna – un’azione incisiva di aggiornamento, formazione e qualificazione degli operatori pubblici. Vanno definite, inoltre, buone prassi amministrative in materia di contratti pubblici per consentire una maggiore partecipazione delle micro e delle piccole imprese. A tal fine si sente il bisogno di bandi predisposti in maniera chiara con criteri definiti preventivamente e tassativamente”.
“A fronte degli effetti della crisi gravissima che ha colpito le costruzioni – ha rilevato la Cna – chiediamo anche di utilizzare gli ultimi dieci anni precedenti la sottoscrizione o l’aggiornamento del contratto di sottoscrizione, anziché gli ultimi cinque, per dimostrare il possesso dei requisiti necessari a ottenere la qualificazione Soa”.