pane sospesoIl meccanismo è semplice: si compra il pane per sé, poi chi vuole può lasciane altro pagato, che verrà messo da parte e consegnato a chi è in difficoltà. E’ il “pane sospeso”, iniziativa proposta dall’associazione Viterbo Civica e sostenuta dalla CNA, con il patrocinio del Comune di Viterbo. Un modo per venire incontro a chi ha minori possibilità.

I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nella sala del consiglio di palazzo dei Priori dall’assessore Sonia Perà, la segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, Luigia Melaragni, il coordinatore di Viterbo Civica, Lucio Matteucci, il presidente dell’Associazione Panificatori e Pasticceri di Viterbo, Ermanno Fiorentini, e Paolo Santamaria, consigliere della stessa associazione. Proprio l’ultimo, per ogni panino pagato dal cliente al Laboratorio senza glutine, ne aggiungerà un altro a proprie spese.

Questi i panifici che hanno aderito al “pane sospeso”. Artigianpan ‘86 in via Annio, Copav in strada Teverina, Costantini Eraldo e Stefano in via Pasubio, Renato De Alexandris in via Donna Olimpia a San Martino al Cimino, Il vecchio forno del Bottalone in via Puccini, Laboratorio senza glutine di Paolo Santamaria in piazza Santa Maria Nuova, L’Allegro Fornaio in via della Palazzina, Panificio Anselmi in via della Palazzina e piazza delle Erbe, Panificio Parea  in via San Lorenzo e via Carlett),“Antico Panificio Pianoscarano in via Ippolito Nievo e piazza Fontana Grande e via Vico Squarano, Il Vecchio Forno del Bottalone in piazzale Porsenna.