Luigia Melaragni“E’ certamente positivo che il Comune di Viterbo abbia messo in agenda la rigenerazione delle aree produttive Poggino e Ciprovit e, in questa prospettiva, abbia promosso il confronto sulla creazione di un’APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata) per poter accedere ai fondi europei previsti da un bando, di prossima emanazione, rivolto a incentivare lo sviluppo sostenibile delle attività produttive. Ora è però necessario fornire alle imprese tutte le informazioni sulle azioni previste e favorire un’ampia discussione, perché il successo del progetto dipende, prima di tutto, dalla condivisione da parte di chi in queste aree lavora tutti i giorni”. Lo dichiara Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, che questa mattina è intervenuta all’incontro organizzato dal Comune sulla “riconversione delle aree produttive in APEA”, presenti il sindaco, Leonardo Michelini, e le assessore Raffaela Saraconi e Sonia Perà.

“Apprezziamo la volontà del Comune di operare affinché Viterbo sia pronta quando verrà pubblicato il bando che metterà a disposizione i fondi europei a favore della competitività del sistema produttivo regionale nel segno della green economy. Chiediamo agli amministratori un impegno per il coinvolgimento degli operatori economici e delle loro associazioni di rappresentanza. E’ fondamentale che tutti i soggetti interessati acquisiscano piena conoscenza del percorso, piuttosto complesso, da affrontare”, dice Melaragni, che sottolinea: “La CNA darà il proprio contributo”.

L’APEA è un’area destinata ad attività produttive “caratterizzata dalla gestione integrata di infrastrutture, servizi centralizzati e risorse atti a garantire gli obiettivi di sostenibilità ambientale ed economica dello sviluppo locale e aumentare la competitività delle imprese insediate”, come si legge nelle linee guida della Regione Lazio. Nell’ambito dell’Area, costituita da soggetti giuridici pubblici e privati, compresi i Comuni, si realizzano programmi che spaziano dall’’incremento dell’economia circolare al riciclo e recupero dei rifiuti, fino all’accessibilità delle persone e delle merci. Il riconoscimento dell’APEA da parte della Regione segue un preciso iter che parte dalla predisposizione del Regolamento.