Si è chiuso ieri sera a Civitavecchia, con il dialogo tra la psicologa Flaminia Bolzan e il fotografo Luca Riccioni, il ciclo di incontri “Scienze a bottega, saperi e mestieri a confronto”, firmati CNA. Sala gremita, come nei tre precedenti appuntamenti, per un confronto di elevato livello culturale. “E’ una esperienza che, visto il successo, non possiamo interrompere. Siamo pronti per organizzare la seconda edizione”, ha promesso Alessio Gismondi, presidente della CNA di Civitavecchia e vicepresidente della CNA di Viterbo e Civitavecchia, Associazione rappresentata, per l’occasione, anche dal presidente Angelo Pieri, intervenuto per sottolineare la vitalità di un artigianato sempre aperto all’innovazione e alla combinazione con altri mondi. Nel caso di “Scienze a bottega”, infatti, è stata sperimentata una formula originale (e vincente): si sono confrontati, ogni volta, su un tema specifico, un artigiano e un medico.
Nell’ultimo evento, si è ragionato sulla manipolazione dell’immagine, su come i media influenzino il nostro modo di percepire il corpo e la corporeità, sui disturbi di dismorfismo corporeo. Temi, tutti, che, grazie a Bolzan e a Riccioni, entrambi applauditissimi, hanno appassionato il pubblico e lo hanno stimolato a fare domande e a proporre riflessioni. E anche stavolta è emerso il filo conduttore dell’intero ciclo: il valore della persona.
“Scienze a bottega”, patrocinato dalla Fondazione Cariciv, dalla Regione Lazio e dall’Osservatorio dei Mestieri d’Arte – Oma, è stato realizzato con la collaborazione della giornalista Stefania Mangia, che ha moderato i quattro dialoghi, di Alessia Tartaglia, Gianni Luzzetti e Gino Saladini.