Nel comune di Civitavecchia, la pressione fiscale è diventata insopportabile. E all’incremento della tassazione non ha corrisposto il miglioramento della qualità dei servizi. Quest’ultima, anzi, è peggiorata. La bocciatura è stata espressa da Alessio Gismondi, presidente della CNA territoriale, ieri sera, nel corso della puntata di Virus – Il contagio delle idee.
Il programma di approfondimento condotto su Rai2 da Nicola Porro si è occupato, tra gli altri temi, del caso Quarto e del governo di alcune città a guida M5S. Intervistato nel suo laboratorio, Gismondi ha evidenziato il peso opprimente del fisco sul tessuto produttivo. “Nei primi nove mesi dell’anno, lavoriamo solo per pagare le tasse”, ha detto. Poi la denuncia a proposito dei servizi, definiti “da terzo mondo. La nettezza urbana -ha sottolineato- è ai limiti del tollerabile. La città è sporca, non si puliscono le strade”.
Come si ricorderà, in base ai dati del Rapporto 2015 dell’Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle piccole imprese, Civitavecchia occupa il 36° posto nella classifica dei più alti Total Tax Rate, quindi dei comuni italiani meno virtuosi. E, sempre in materia di fisco, l’incremento più pesante, dal 2011 fino alla proiezione sul 2015, lo ha subito proprio l’imposizione comunale: + 10,3 punti percentuali, dal 17,5 al 27,8 per cento.