Arrivano gli ammortizzatori sociali anche per i dipendenti delle imprese artigiane. E cadono così, definitivamente, le differenze tra lavoratori di grandi e micro imprese. La CNA (e le altre organizzazioni datoriali del settore) e Cgil-Cisl-Uil, nella serata di ieri, hanno definito a livello nazionale un accordo destinato a utilizzare la norma prevista nel decreto legge 148/2015, di attuazione del Jobs Act, che permette agli enti bilaterali di erogare il sostegno al reddito dei lavoratori in caso di crisi aziendale. Grazie a tale intesa, il Fondo di solidarietà bilaterale alternativo dell’artigianato (Fsba) potrà assegnare questo equivalente della cassa integrazione anche alle imprese con un solo dipendente.
“E’ un risultato molto importante – commenta la CNA – per i lavoratori, che in caso di crisi aziendale perdono la continuità occupazionale, e per le imprese, che nella stessa ipotesi rischiano di disperdere il patrimonio di competenze acquisite, impoverendo così il tessuto produttivo italiano. Un risultato tanto più significativo in vista dell’esaurimento delle risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga, destinate a finire l’anno prossimo”.
“Si tratta di un passaggio politico rilevantissimo – sottolinea la CNA – in quanto pone la nostra Confederazione, e l’intero comparto artigiano, al centro di un percorso inclusivo di tutte le imprese, anche quelle di dimensioni estremamente contenute, nell’ambito del welfare contrattuale definito in una logica bilaterale, dimostratasi vincente fin dal suo esordio nei primi anni ottanta, per sostenere imprese e lavoratori nei momenti di crisi, offrire un’adeguata assistenza sanitaria, formare competenze professionali di alto profilo”.