“Nei cinque decreti legislativi che saranno esaminati domani dal Consiglio dei ministri, stando alle proposte sulle quali è stata avviata la discussione nel corso del Consiglio del 23 giugno, mancano alcuni provvedimenti che la stragrande maggioranza delle imprese attende ormai da tempo”. Lo ha dichiarato questa mattina Daniele Vaccarino, presidente di Rete Imprese Italia (e della CNA), esprimendo “forte preoccupazione per l’approssimarsi della scadenza del termine ultimo concesso dal Parlamento al governo per l’attuazione della legge delega di riforma del sistema fiscale”.
Preoccupazione condivisa da Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, per la quale non si può accettare che nella proposta del governo non compaiano proprio le norme di maggiore interesse per i “piccoli”, ai fini della riduzione della pressione fiscale e di una reale semplificazione.
Manca, per esempio, l’atteso riordino dei regimi fiscali, come quello basato sul criterio di cassa per i soggetti in contabilità semplificata, e l’introduzione dell’imposta sul reddito imprenditoriale (Iri), che renderebbe concreta la detassazione dei redditi lasciati in azienda anche per le imprese personali più strutturate.
Sembra essere altresì uscito dall’agenda del prossimo Consiglio dei ministri -ha osservato Vaccarino- “il decreto sulla ridefinizione dei criteri per l’attribuzione delle rendite e dei valori catastali, che poteva dare delle risposte in termini di equità nella tassazione locale”.
Per Melaragni, “basta freni a una riforma che renda più equo un sistema fiscale il cui peso complessivo sul reddito d’impresa è oggi pari, in Italia, al 62,2 per cento (62,8 a Viterbo, 63,4 a Civitavecchia). Sarebbe gravissimo perdere l’occasione della delega fiscale per inviare un segnale positivo alle nostre realtà produttive”.