“Se vogliamo essere competitivi c’è una sola via maestra: quella che porta verso la qualità”. La segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, Luigia Melaragni, ha partecipato nei giorni scorsi al convegno di presentazione del dossier “Le Pmi e la sfida della qualità: un’economia a misura d’Italia”, promosso dalla CNA in collaborazione con Symbola-Fondazione.
Innovazione e modernità, così si riparte. “Perché il dossier – dice Melaragni – mette in luce proprio questo: abbiamo una serie di primati che vanno incoraggiati, su cui occorre investire”. Numeri alla mano, emerge che le piccole e medie imprese italiane, pur in piena crisi, sono state in cima a tante voci. “Nell’export e nella qualità, ad esempio. Nel secondo caso, siamo al top a livello mondiale su ben 255 prodotti: mettiamo in fila anche la Germania, con i suoi 196. In Europa come innovazione siamo secondi, il nostro motore è la creatività”.
Sono tutte caratteristiche che si trovano nel dna delle piccole e medie imprese made in Italy. Tra i punti di forza, c’è anche il binomio formato da territorio e patrimonio artistico e culturale. “Si tratta di una serie peculiarità su cui fare leva. Ci impegniamo sul fronte della qualità, ma la stessa deve trovare spazio anche nelle azioni di rilancio, a cominciare da quelle infrastrutturali a 360 gradi, sfruttando la green economy. Insomma – conclude Melaragni – la qualità ci farà ripartire, ma devono puntarci tutti, a tutti i livelli”.