Agricoltura, commercio e turismo: sono i settori in cui nella Tuscia è più elevata la presenza di imprese femminili. È quanto emerge dai dati diffusi dall’Osservatorio nazionale dell’Imprenditoria femminile di Unioncamere, sulla base delle iscrizioni nel 2014 di imprenditrici al Registro imprese della Camera di Commercio Viterbo, complessivamente pari a 10.061 su un totale di 37.564.
Numeri sostanzialmente in linea con il trend nazionale, anche se va sottolineato che la presenza di imprese condotte da donne nella provincia di Viterbo è percentualmente del 26,8%, dato più elevato rispetto alla media nazionale (21,55%) e regionale (21,75%), che consente alla Tuscia di posizionarsi per tasso di femminilizzazione al decimo posto in Italia.
Negativo, invece, il saldo demografico al 31 dicembre 2014, con la nascita 675 imprese e la cessazione delle attività di 712.
Dall’analisi dei settori di attività economica emerge come nell’agricoltura si concentri il 39,2% delle imprese femminili registrate, con un tasso di femminilizzazione del 33,7%, mentre nel commercio si attesta al 29,4%, nei servizi di alloggio e ristorazione al 34,4% e nel settore noleggio e agenzie di viaggio al 32,7%.
Ridotta, invece, la presenza di imprese femminili in altri settori, in particolare nelle attività manifatturiero con un tasso di femminilizzazione inferiore al 17%, confermando un lento processo di terziarizzazione che coinvolge il sistema produttivo provinciale nel suo insieme, inclusa la componente femminile.
“La crescita di presenza femminile nei settori emergenti dell’economia locale – spiega Serenella Papalini, presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria femminile – conferma la spiccata sensibilità delle donne alle evoluzioni del mercato e la capacità di mettere a frutto le capacità relazionali, la determinazione e la creatività. In tal senso sono convinta che le nostre imprenditrici possano apportare un contributo sostanziale alla crescita della cultura dell’accoglienza nella nostra provincia”.
Sotto il profilo giuridico, primeggiano tra le imprese femminili le ditte individuali pari al 74%, mentre le società di capitale rappresentano l’11,47% e le società di persone il 12,13%.