Di nuovo con il segno più. Nel 2009, con l’inasprirsi della crisi e il crollo degli appalti pubblici, il Careca (Consorzio degli artigiani dell’edilizia e dei settori a questa collegati) registrava una perdita secca nel fatturato, che scendeva a quota 4 milioni di euro. Oggi, finalmente, può guardare al futuro con una certa serenità. Perché in portafoglio ci sono opere per 12 milioni e mezzo di euro e, soprattutto, si lavora su progetti a medio e lungo termine. Puntando sulla riqualificazione del patrimonio immobiliare e sull’internazionalizzazione. A guidare il processo di sviluppo, è Enio Gentili, confermato presidente (era stato chiamato a ricoprire questa carica appena sei mesi fa) dall’assemblea dei soci, che hanno anche eletto il consiglio di amministrazione, composto dagli imprenditori Laura Galli (vicepresidente), Sabatino De Angelis, Fabio Pagliari e Fabrizio Proietti. La direzione resta affidata a Diego Pinzi.
Nato 39 anni fa su impulso della CNA, il Careca, con sede a Viterbo, nell’area del Poggino, associa 29 imprese, che danno lavoro, complessivamente, a oltre 200 addetti, e un consorzio del reatino, il Ceis, anche questo aderente al sistema CNA. Possiede le carte giuste (come la certificazione di qualità e l’attestazione Soa) e può contare su un competente staff tecnico per la partecipazione agli appalti. Una struttura solida, che, pur non essendo stata risparmiata dalle difficoltà degli ultimi anni, ha tuttavia avuto la capacità di resistere e di modificare le proprie strategie. “E oggi, mentre tante aziende del comparto chiudono i battenti e diminuisce sensibilmente il numero di quelle che partecipano agli appalti, apre cantieri”, osserva Gentili.
“Fino a qualche tempo fa, lavoravamo soprattutto nell’Italia centrale. Adesso il nostro raggio d’azione è esteso alle regioni del Nord e alle isole. Ma a stimolarci -prosegue il presidente- sono principalmente due progetti. Il primo riguarda la costituzione di una rete tra imprese, studi di progettazione e altri professionisti per poter operare nell’importante mercato della rigenerazione urbana, sfruttando le opportunità della programmazione dei fondi strutturali europei 2014-2020. Il secondo ci proietta oltre i confini nazionali. Abbiamo già organizzato una missione in Albania; stiamo studiando altre realtà. L’internazionalizzazione è un percorso obbligato e sicuramente alla nostra portata”.
“Naturalmente -puntualizza Gentili- siamo aperti all’adozione di strumenti come il project financing e di nuove forme di partenariato pubblico-privato. Ci auguriamo che l’annunciata ulteriore revisione della normativa sugli appalti pubblici muova in direzione della semplificazione e della trasparenza. E’ fondamentale che si affermi la cultura della legalità”.
Una bella notizia per la città di Viterbo. “All’inizio del 2015 -dice Pinzi- daremo il via ai lavori per il restauro delle antiche mura della città di Viterbo. Ci siamo aggiudicati la gara, per un importo di 700mila euro. Il nostro consorzio è qualificato, infatti, anche per intervenire sui beni sottoposti a tutela. Abbiamo professionalità importanti per un Paese che è una miniera di bellezze artistiche e di centri storici da recuperare”.