Anche il terzo trimestre 2014 evidenzia il segno più per le imprese artigiane della provincia di Viterbo: risulta pari allo 0,10 per cento, infatti, il tasso di crescita, che nel trimestre precedente si era attestato all’1,19 per cento, facendo salire la Tuscia, adesso ventottesima, al primo posto nella graduatoria delle province italiane. E’ ciò che emerge dalla rilevazione trimestrale condotta sui Registri delle imprese delle Camere di Commercio da Unioncamere – Infocamere. L’artigianato viterbese sembra essere, dunque, in controtendenza, visto che, a livello nazionale, il comparto registra una diminuzione del numero di aziende per il terzo trimestre consecutivo (- 0,07 per cento).
Ma frena gli entusiasmi, la segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, Luigia Melaragni: “E’ vero che da aprile a settembre non c’è stato un arretramento, mentre, per esempio, il terzo trimestre del 2013 si era chiuso con il segno meno. Ma il saldo positivo nel trimestre in esame è di appena 8 unità, perché, a fronte di 124 nuove aziende nell’Albo, 116 hanno chiuso i battenti. E comunque -osserva- dall’inizio dell’anno le nascite, 433, sono state inferiori alle cessazioni, 521. Le difficoltà non sono superate per l’artigianato, che peraltro cresce meno del totale delle imprese (+ 0,27 per cento, stessa media nazionale)”.
“Insomma, il volume delle iscrizioni resta basso, a conferma dello stato di sofferenza degli artigiani e delle piccole imprese, che hanno forte bisogno di interventi calibrati a sostegno della domanda interna e del riavvio dell’occupazione. Ci auguriamo -conclude Melaragni- che la prossima legge di stabilità vada in questa direzione, osando una manovra davvero espansiva”.