Il Consiglio dei Ministri nella seduta del 19 settembre ha approvato in via definitiva un Decreto Legislativo che dà concreta attuazione al Regolamento Europeo n.2173/2005 relativo all’istituzione di un sistema di licenze FLEGT per le importazioni di legname nella Comunità Europea e al Regolamento Europeo n.995/2010 che stabilisce gli obblighi per gli operatori che commercializzano legno e prodotti da esso derivati al fine di contrastare l’importazione illegale di legname da determinati Paesi terzi.
Sul provvedimento sono stati acquisiti i pareri della Conferenza Stato- Regioni e delle Commissioni Parlamentari competenti.
In sostanza anche l’Italia si attrezza con questo provvedimento per dare concreta attuazione alle norme europee in materia di contrasto al taglio e importazione illegale di legname, di cui avevamo già fornito notizia in precedenti comunicazioni. Da questo punto di vista il nostro Paese si trovava in ritardo in quanto mancavano le disposizioni tese a rendere effettivamente operativa l’attività di controllo, anche con un correlato sistema sanzionatorio. Il Ministero per le Politiche Agricole, in qualità di autorità nazionale competente, si avvarrà per i controlli del Corpo Forestale dello Stato. Verrà poi realizzato un Registro degli operatori e presso il Ministero dell’Ambiente verrà costituito un organismo consultivo permanente, atto a coinvolgere i portatori d’interesse pubblici e associativi nell’attuazione dei regolamenti europei e nella verifica periodica dei risultati.
Per quanto riguarda la natura degli obblighi e il loro ambito d’applicazione nulla cambia rispetto alle indicazioni fornite alle nostre strutture al momento dell’entrata in vigore in Italia del Regolamento UE(3/3/2013), si ribadisce quindi che l’impatto delle disposizioni è molto limitato per la grande maggioranza delle imprese associate, in quanto l’obbligo di adottare misure e procedure atte a ridurre il rischio di immissione sul mercato europeo di legno e derivati di provenienza illegale (“due diligence”), è in capo agli operatori che immettono per la prima volta il materiale sul mercato comunitario, mentre il commercio all’interno della Comunità deve essere soltanto reso ”tracciabile” (registrando da chi si acquista il legno o derivati e a chi si rivende, con esclusione del consumatore finale).
Ricordiamo comunque che il consorzio ConLegno con sede a Milano ha già ottenuto da oltre un anno dalla Commissione Europea il riconoscimento di Organismo di Controllo, attualmente l’unico con sede in Italia, per poter gestire un proprio sistema di “due diligence” collegato al marchio volontario LegnoK, la cui adozione certifica il corretto rispetto della norma europea da parte dell’operatore effettivamente tenuto agli obblighi (www.conlegno.org /LegnoK ).