Sul fronte della riduzione della pressione fiscale, un segnale forte alle imprese, il governo potrebbe darlo subito. Come? Rendendo l’Imu sugli immobili strumentali completamente deducibile dal reddito d’impresa e dall’Irap, si realizzerebbe un taglio delle tasse di 4,1 punti percentuali. A Viterbo, dove nel 2014 il peso complessivo del fisco (Total Tax Rate) sulle piccole e medie imprese e sugli artigiani arriverà al 64,2 per cento (il dato è dell’Osservatorio permanente CNA sulla tassazione di artigiani e piccole e medie imprese in 112 Comuni d’Italia), in un colpo solo si scenderebbe al 60,1 per cento, quasi ai livelli del 2011 (59,5). La proposta per la totale deducibilità dell’Imu è stata portata dalla CNA al tavolo del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dove il confronto con l’associazione di categoria è pressoché quotidiano.
Nelle stanze ministeriali, la CNA è rappresentata da Claudio Carpentieri, responsabile nazionale delle Politiche fiscali e societarie, che ieri sera ha incontrato gli imprenditori della direzione della CNA di Viterbo e Civitavecchia nel capoluogo della Tuscia, su invito del presidente, Angelo Pieri, e della segretaria, Luigia Melaragni.
A Carpentieri, gli intervenuti hanno manifestato il profondo malessere delle imprese per una pressione fiscale insostenibile e l’esigenza del varo immediato di provvedimenti che indichino la concreta volontà del governo e del Parlamento di invertire la rotta. “Altrimenti -hanno detto- non si può neppure immaginare una prospettiva di crescita”.
La riunione con il responsabile nazionale è servita a fare il punto sulla complessa materia del fisco. A partire dal peso dell’evasione, “generatrice -come ha spiegato, numeri alla mano, Carpentieri- di un sistema fiscale squilibrato e sempre più ingestibile”, che si è pensato di contrastare con l’introduzione di un numero impressionante di obblighi, il cui effetto è stato, invece, solo quello di frenare l’economia.
Negli ultimi quattro anni, il mostro fiscale a tre teste (nazionale, regionale e comunale) ha prodotto -ha ricordato Carpentieri- un incremento di quattro punti del Total Tax Rate, dal 59,1 al 63,1 (media italiana). Con squilibri enormi nel territorio nazionale, tanto che si va, quest’anno, dal 56,2 per cento di Cuneo al 74,4 di Roma (il dato peggiore). E’ articolata l’azione della CNA, che si sviluppa sia sul piano locale, soprattutto nei confronti dei Comuni, sia su quello nazionale. Riguardo a quest’ultimo livello, Carpentieri ha illustrato i risultati ottenuti, frutto del pressing costante esercitato verso il governo. La trattativa non è mai stata facile e certo non si può essere ancora soddisfatti, “ma un po’ di tranquillità -ha sottolineato- l’abbiamo raggiunta”. Solo degli esempi: sono stati fermati gli accertamenti induttivi per chi è in regola con gli studi di settore; sono state introdotte modifiche nel sistema di riscossione coattiva dei tributi, come l’azzeramento degli interessi sulle sanzioni o lo stop ai pignoramenti per i beni aziendali e alle ganasce fiscali sui veicoli strumentali; sono state ottenute la deducibilità parziale, al 20 per cento, dell’Imu dal reddito d’impresa e l’esenzione Imu per gli immobili in attesa di vendita di proprietà delle imprese edili.
Qualche passo, insomma, comunque da non sottovalutare. Nelle partite aperte, che vedono la CNA giocare in un ruolo chiave, sono in palio la revisione e l’unificazione dei fondi taglia-tasse; la riduzione del 50 per cento dell’Imu sugli immobili strumentali e la deducibilità totale, come si è detto, dal reddito d’impresa e dall’Irap; l’aumento della franchigia Irap a 25mila euro; la revisione dei criteri per l’attribuzione dei valori catastali degli immobili per allinearli periodicamente a quelli di mercato; l’obbligatorietà di una tassazione sui rifiuti commisurata alla quantità e qualità dei rifiuti effettivamente prodotti e conferiti in discarica. Poi, bisogna fissare, una volta per tutte, il principio in base al quale “chi più dichiara, meno paga”.
Partite impegnative, certo, “ma le nostre proposte sono concrete e credibili, stiamo lavorando per chiudere le partite con un vantaggio netto delle imprese”, hanno affermato Pieri e Melaragni. Che, proprio in questi giorni, hanno inviato, sul tema della tassazione locale, una nota al Comune di Viterbo.
Intanto, una buona notizia da Ladispoli: l’iniziativa della CNA ha fatto sì che alle imprese artigiane sarà applicata l’aliquota minima prevista per la tassa sui rifiuti.