Il Decreto sul lavoro rischia di essere un’occasione sprecata se saranno confermati gli emendamenti approvati oggi, che non rappresentano certo il ‘nuovo corso’ auspicato. In particolare, la sanzione che prevede la trasformazione in contratti a tempo indeterminato dei contratti a termine eccedenti al 20%, addirittura dalla prima stipulazione, è anzi la riconferma delle logiche che hanno caratterizzato in questo Paese tutte le norme penalizzanti per le assunzioni.
Così, in una nota, le associazioni che compongono Rete Imprese Italia (Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) commentano gli emendamenti al decreto sul lavoro approvati oggi in Commissione Lavoro della Camera.
In un Paese con un tasso di disoccupazione record è controproducente continuare a ingessare ogni tentativo di stimolare assunzioni con contratti a termine, cioè con contratti di lavoro subordinato garantiti dalla legge e dalla contrattazione. Anche le disposizioni sul diritto di precedenza vanno in questa direzione.
Inoltre le nuove norme, tese a disciplinare il periodo transitorio, produrranno l’effetto di riaprire tutti i tavoli contrattuali prima della normale scadenza dei ccnl, con il rischio di avviare lunghe e complesse vertenze sindacali che danneggeranno le imprese e la creazione di nuova occupazione.
Sull’apprendistato, è stata reintrodotta la percentuale di conferma, misura che non incentiva e non semplifica le assunzioni.
Viene da chiedersi se in Italia si vuole davvero che le imprese possano finalmente assumere senza dover sottostare sempre e comunque al rischio di sanzioni e contenziosi, visto quanto accade ogni qualvolta si tenti di semplificare il mercato del lavoro.