“Le istanze avanzate dai ‘piccoli produttori’ sono tenute nella massima considerazione. E’ infatti in via di perfezionamento un decreto che assoggetta al Sistri solo imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti con più di 10 dipendenti nei settori dell’industria, artigianato, commercio e servizi”. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti in una nota, aggiungendo che “il decreto inoltre contiene altre semplificazioni finalizzate a venire incontro alle esigenze dei produttori al fine di assicurare un ‘decollo’ della fase 2 sistema che sia meno problematica possibile”.
Un approfondimento sul Sistri, rileva Galletti, “è fra le priorità in agenda per i prossimi giorni. Ritengo valide le due finalità del sistema: la tracciabilità dei rifiuti come contributo essenziale per la lotta alle ecomafie e la semplificazione amministrativa attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. L’obiettivo del Governo – conclude – è quello di rendere questo strumento, dalla storia travagliata, una ulteriore opportunità per la competitività del paese ed un presidio per la tutela della legalità”.
Rete Imprese Italia, in una nota, prende atto ”con soddisfazione dell’ulteriore sospensione delle sanzioni, della proroga della tracciabilità cartacea e in particolare della prospettiva, annunciata dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, di un decreto che escluda dal Sistri le imprese con meno di 10 dipendenti, che di fatto cancellerebbe l’assurda equiparazione dei rifiuti di un parrucchiere e di un piccolo commerciante con quelli di un’industria”. ”E’ la prova che si sta cominciando a comprendere l’inadeguatezza del sistema alle esigenze delle imprese e del Paese” scrive Rete Imprese Italia, non mutando tuttavia il giudizio ”profondamente negativo” sul sistema di tracciabilità dei rifiuti. ”Il Sistri – prosegue la nota – è l’emblema della follia burocratica del nostro Paese. Il sistema ha dimostrato troppe criticità, che riguardano l’interoperabilità, i malfunzionamenti tecnici e tecnologici di dispositivi e sistema, la lentezza delle procedure. Riteniamo dunque assurdo e dannoso proseguire nella sua implementazione: dobbiamo al più presto sostituire il Sistri con un sistema di tracciabilità che risponda concretamente all’esigenza di una corretta gestione dei rifiuti, attraverso un modello che non gravi sulle aziende con ulteriori costi e procedure complesse ed ingestibili”.