“Prudenza e attenzione alla tenuta dei conti pubblici, che responsabilmente condividiamo, non devono far mancare l’impegno per alimentare la fiducia delle imprese e la crescita del Paese. Non possiamo tornare a politiche di austerity, occorre invece sostenere gli investimenti, l’occupazione e le aree più deboli. Serve un’azione su più fronti e con molteplici strumenti, che vanno dalla legge di bilancio fino alla piena attuazione della riforma fiscale e alla realizzazione del Pnrr e di politiche di semplificazione”.
Lo hanno sottolineato i rappresentanti della CNA e delle altre associazioni dell’artigianato all’audizione sulla manovra svoltasi oggi davanti alle Commissioni congiunte Bilancio di Senato e Camera.
Le tre Confederazioni hanno indicato tra le priorità il capitolo lavoro sia per recuperare potere di acquisto ai redditi erosi dall’inflazione, sia per creare le condizioni di una crescita anche qualitativa dell’occupazione. Alle imprese mancano i lavoratori, quindi occorre investire sulle competenze professionali, potenziando l’apprendistato professionalizzante come fondamentale canale incentivato di ingresso nel mondo del lavoro.
Gli investimenti delle aziende rappresentano un’altra priorità su cui puntare con la riprogrammazione e la spesa integrale ed efficace delle risorse del PNRR, che prevedano nel programma ‘Transizione 4.0’ l’aumento dal 20% al 40% dell’intensità del credito di imposta, così come deve essere rifinanziata la cosiddetta ‘Nuova Sabatini’ e riformato il Fondo Centrale di Garanzia, orientandolo a soddisfare le esigenze dei soggetti meritevoli con oggettive difficoltà di accesso ai finanziamenti bancari.
E’ necessaria la piena attuazione dei programmi del PNRR con una forte semplificazione delle procedure e il potenziamento della capacità amministrativa della Pa. Così come gli interventi del RePowerEU devono servire per realizzare la transizione green anche sostenendo gli investimenti in piccoli impianti per l’autoproduzione dell’energia da fonti rinnovabili.
Le Confederazioni chiedono poi di rendere strutturali cinque dei principali interventi a sostegno del potere d’acquisto delle famiglie e della crescita di occupazione stabile: la riduzione del cuneo fiscale e della tassazione IRPEF per i redditi sino a 50.000 euro, la deduzione “rafforzata” del costo del lavoro dei neoassunti, la tassazione agevolata dei premi di produttività dei lavoratori e l’innalzamento del limite di esenzione per i fringe benefits, il rinvio del versamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette per i titolari di partita IVA con ricavi/compensi sino a 170.000 euro. In materia di bonus edilizi, oltre alla conferma sino al 2024 degli interventi ordinari, chiedono di procedere, da subito, a una loro riorganizzazione e razionalizzazione e, per evitare contenziosi fra cittadini e imprese e ‘corse’ per terminare i lavori, sollecitano la proroga di almeno tre mesi per i cantieri presso i condomini che abbiano realizzato, al 31 dicembre 2023, almeno il 60% dell’intervento globale.