“Invece di ripartire i consumi indietreggiano anche a maggio, registrano le stime Istat sulle vendite al dettaglio. Mentre l’inflazione svuota i portafogli degli italiani”. È il commento della CNA ai dati diramati oggi dall’Istituto nazionale di statistica secondo cui a maggio le vendite sono calate, rispetto allo stesso mese del 2022, del 4,7% in volume ma presentano un controvalore monetario in crescita del 3%. In soldoni, significa che le famiglie italiane, alle prese con l’inflazione, sono costrette a spendere di più per riempire di meno il classico carrello.
Non va meglio la situazione in Europa dove Eurostat (l’equivalente europeo dell’Istat) ha rilevato un calo nei consumi su base annua pari al 2,9%.
“E’ sempre più evidente pertanto la necessità di intervenire rapidamente sull’inflazione sia in Italia sia in Europa cercando misure per contenere i prezzi, che diminuiscono troppo lentamente, anche per evitare l’innescarsi della spirale perversa prezzi alti – costo del denaro più caro, letale per le famiglie alle prese con i mutui e per le imprese costrette a finanziarsi”, chiede la CNA.