“Migliori pratiche sulla via Francigena”, Viterbo vince in Francia. E vince la ceramista Cinzia Chiulli con il suo “Monumento del pellegrino, Il tuo passo è già storia”, ovvero il monumento all’entrata nord della città dei Papi, sulla Cassia. “Sono felicissima: speravo che questo progetto fosse toccato anche da altre città, in modo da diventare un percorso su tutta la via Francigena. E questo sta accadendo”.
La premiazione è avvenuta in occasione dell’assemblea generale dell’Associazione Europea delle vie Francigene, che si è tenuta nei giorni scorsi a Calais. Il riconoscimento è stato ritirato dal presidente dell’associazione Via Francigena in Tuscia, Bruno Morroto, e dalla consigliera delegata alla promozione della Francigena, Alessandra Croci.
Cinzia Chiulli (Percorsi Artistici), è anche presidente di CNA Artistico e Tradizionale. Il suo monumento è stato inaugurato lo scorso mese di ottobre: vi sono raffigurati tre pellegrini e la seconda dicitura: “Il tuo passo è già storia”, perché l’opera prevede una serie di sagome all’interno delle quali sono racchiuse le firme dei pellegrini raccolte nel corso degli ultimi anni. I colori utilizzati, blu manganese e blu zaffera, rappresentano la terra e il cielo, i tre pellegrini sono circondati dagli archi della loggia papale e orientati verso una stella che rappresenta la direzione.
“Quando ci si esprime a questi livelli, con un’iniziativa che mette insieme saper fare, storia e tradizione della città – commenta Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia – poi i risultati arrivano. E in questo caso anche i meritati riconoscimenti, che danno lustro a un intero settore fondamentale per il nostro territorio, come quello della ceramica. Complimenti dunque alla città e alla nostra Cinzia”.
“Sono felicissima, è un sogno – spiega Chiulli – non immaginavo che tutto questo potesse accadere. Anche perché è un progetto che parte da Viterbo, verrà inoltre utilizzata la nostra pietra, il peperino”. La valenza è duplice: “Abbiamo infatti occasione di parlare dell’aspetto legato alla ceramica, che qui da noi è importantissima. Ci sono quindi vari elementi che mi rendono felice, compreso l’incontro con altre Paesi con cui parlare della nostra tradizione. Non bisogna mai dimenticare mai la storia, ma attualizzarla: anche il pellegrino – conclude – ha un approccio diverso da quello che aveva nel medioevo”.