Quando decidi di andare in fuga, devi avere gambe e fiato per reggere il ritmo e allungare sugli avversari. Ma quando uno si alza sui pedali è anche uno dei momenti più belli del ciclismo, tra i più appassionanti. Gambe, fiato e passione: se il Laboratorio Cicli Tomi dopo mezzo secolo è ancora in pista, là davanti, è perché queste caratteristiche ce le ha tutte.
Dall’inizio dell’anno poi hanno deciso di fare ancora un passo in avanti, lasciando la sede di viale Francesco Baracca e concentrando tutta l’attività al Poggino, in via Giuseppe Fontecedro. Un po’ come succede in una crono, “tutto questo – dicono i fratelli Sandro e Tommaso – solo per dare un servizio migliore e più tempestivo”.
Non solo bici: anche abbigliamento, scarpe, alimentazione, accessori, caschi e molto altro. Ma prima un po’ di storia, visto che qui ce n’è parecchia. Prima di viale Francesco Baracca fu piazza Vittorio Veneto, aperto dal padre Serafino nel 1974. “L’altro punto – spiega Tommaso – è arrivato il 2 gennaio del 1993”. Lo hanno chiuso dopo 30 anni esatti per ritrovarsi tutti al Poggino, dove prima c’erano Sandro e Giuseppe, dal primo aprile del 2011. “Ma nostro padre – ricordano Sandro e Tommaso Tomi – è stato in mezzo alle bici da molto prima di aprire l’attività, ovvero dal 1956. Andava già in bicicletta, da amatore e noi poi ci siamo appassionati subito. Siamo cinque fratelli, quattro maschi e una femmina. Qui lavoriamo in tre”. Sono Sandro, Tommaso e Giuseppe. “Sandro, Giuseppe e Giulio hanno anche fatto ciclismo e proprio Giulio è arrivato perfino al professionismo. Ha gareggiato circa 10 anni, dal 1997. Per noi dunque non è solo lavoro: è passione, siamo nati in mezzo alle biciclette”.
A un certo punto è arrivato il Covid a scombinare tutto, anche se per loro paradossalmente è andata meglio: è stato uno dei settori più avvantaggiati, anche grazie ai bonus e ai voucher. “Da lì l’offerta del mercato si è evoluta. C’è stato il boom di tutto fino a tutto il 2021. Ora siamo tornati ai ritmi pre pandemia”.
L’aumento dei costi dei materiali si è fatto sentire come in ogni altro campo: alcuni, come i copertoni, sono addirittura raddoppiati. Per non parlare della gamma più alta di prodotti. Questo ha frenato un po’ il mercato, ma ora le cose cambiano. “Abbiamo deciso di trasferire tutto qui per offrire un servizio migliore, compreso quello a domicilio, ad esempio per le riparazioni. Prima non avremmo potuto farlo, adesso sì. E lo facciamo subito”. Aspettative col cambio di sede? Buone, perché “nonostante la crisi – concludono – cerchiamo di fare tutto nel modo migliore possibile”. Peraltro, riuscendoci.