Tanti modi diversi di urlare forte lo stesso identico messaggio: no alla violenza sulle donne. Con le scarpette rosse ma anche con altre forme d’arte, che mettono in primo piano il 1522, il numero antiviolenza e antistalking. Comune di Viterbo, CNA di Viterbo e Civitavecchia e Liceo Artistico “Francesco Orioli” per il quarto anno consecutivo partecipano al progetto di AiCC (Associazione Italiana Città della Ceramica).
“Scarpette Rosse in Ceramica e altre testimonianze d’arte per dire no alla violenza sulle donne”: l’appuntamento è venerdì 25 novembre, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, a Palazzo dei Priori. E stavolta sarà doppio, perché, in contemporanea con l’esposizione delle opere di studenti, artigiane e artiste, la Sala Regia, alle ore 16,15, ospiterà anche l’evento “Costruzione di nuovi modelli culturali. La donna al centro”, organizzato dall’assessorato alle Politiche Sociali.
“Tante realtà insieme per dire basta alla violenza sulle donne – sottolinea la sindaca Chiara Frontini -. Grazie alle tante realtà del nostro territorio, istituzionali e non, il Comune di Viterbo, attraverso due assessorati – lo sviluppo economico locale con l’assessore Silvio Franco per Scarpette Rosse e l’assessorato alle politiche sociali con l’assessore Patrizia Notaristefano per il convegno Costruzione di nuovi modelli culturali. La donna al centro – vuole trasmettere un messaggio forte, chiaro e condiviso. Un messaggio di grande importanza sociale lanciato e amplificato attraverso l’artigianato, mettendo a sistema le nostre eccellenze, partendo in questo caso da Viterbo città della ceramica, e passando dai ragazzi”.
“Siamo sempre stati abituati ad ammirare la loro creatività, ma stavolta artigiani e studenti – dice Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia – dalle proprie mani sono riusciti a tirar fuori anche tutta la delicatezza di cui sono capaci. Perché veicolare nella stessa opera un messaggio contro la violenza sulle donne e uno di speranza per uscire da situazioni di orrore non era affatto facile. Invece nelle creazioni che saranno presentate questi due concetti si fondono con grande sensibilità”.
Le opere sono quelle delle artigiane Cinzia Chiulli di Percorsi Artistici, Daniela Lai della Bottega d’Arte e Daniela Lombardo di Creazioni Daniela, di Lucia Maria Arena dell’Antica Legatoria Viali e di Roberta Pietrini di O.B.B.. E, ancora, della ceramista Elena Urbani di Lab33, delle artiste dell’Officina d’Arte San Lorenzo e di Sandra Constantini, insieme ai ragazzi della Cooperativa Sociale Agatos e ad alcune delle partecipanti ai corsi del Centro Culturale La Caterinaccia. Infine, ma non certo per ultime, le opere realizzate dagli studenti del Liceo Artistico “Francesco Orioli”, in particolare del Laboratorio di Discipline Plastiche, coordinato dalle docenti Veronica Dell’Amico, Francesca Graziano e Cinzia Pace, e del Laboratorio di Grafica delle docenti Angela e Carmen Pizzuto.
Uno sguardo rapido alle creazioni. C’è la mongolfiera, con la quale si invitano le donne a liberarsi della zavorra e volare libere; c’è un set di piatti, il primo dei quali mostra un taglio ricucito che rappresenta la violenza negata; c’è la scultura che rappresenta il dramma delle spose bambine; c’è il leone simbolo di Viterbo che ferma le violenze; c’è il libro che non inizia a non finisce. E poi ci sono quelle, davvero tante, che ricordano il 1522, un numero che è la prima ancora di salvezza per le donne che decidono di denunciare, declinato in varie forme.
Le targhe in ceramica con il numero antiviolenza e antistalking, lavorate in diversi laboratori, diventeranno alla fine un’opera collettiva, andando a formare un unico grande pannello.
Ulteriori info sulla pagina Fb Buongiorno Ceramica – Viterbo.